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Cucinare a 80 anni con le micro-onde jOTER SPENDERE Cucinare a 80 anni con le micro-onde AVREMMO voluto rispondere privatamente a Mario che ha compiuto «i primi 80 anni», ma non ci è stato possibile: cognome e indirizzo sono risultati indecifrabili nella sua lettera e l'unica cosa chiara è che scrive dalla provincia di Savona. Il tutto forse è stato voluto, visto che il resto dello scritto è comprensibile. La sua richiesta merita comunque di essere esaudita: «Sono vedovo e solo, abito distante e isolato dal paese, non so cucinare nemmeno un uovo. Perciò sono costretto a ricorrere a cibi precotti e ordinati in precedenza. D'estate non è una gran fatica scendere al paese, ma d'inverno sì. Inoltre, riesco sempre a scaldarli malamente o a farli bruciare all'esterno. Leggendo i settimanali mi è parso di capire che il forno a microonde risolverebbe i miei problemi non per cuocere, ma per scaldare se è vero che i cibi si scaldano dall'interno evitando la bruciatura esterna». Il professor Mario Sobbia dell'Istituto alberghiero Colombatto di Torino è d'accordo con il lettore: ((Anch'io uso un micro-onde non molto potente (e quindi anche di minor costo) soltanto per riscaldare in pochi minuti le vivande già preparate in precedenza secondo i metodi della cucina tradizionale». Non per niente il professor Sobbia insegna Cucina ed è chef^ non ha bisogno di ricette e sa fare bene cucina, ma preferisce risparmiare tempo nel fare riscaldare i cibi casalinghi. E non ha pregiudizi: la vecchia polemica sulle possibili conseguenze cancerogene delle «microonde» pare del tutto superata. Spieghiamo con il suo aiuto come funziona il forno a microonde: «Durante la cottura il forno rimane freddo: le onde elettromagnetiche ad alta frequenza (paragonabili a quelle della radio o della tv) vengono emesse da un generatore di microonde o magnetron. Queste micro-onde fanno vibrare, più di due miliardi di volte al secondo, le molecole dell'acqua, dello zucchero e dei grassi contenuti negli alimenti. Questo attrito così rapido produce calore e così i cibi cuociono, all'esterno e all'interno allo stesso tempo». Importante è servirsi di pentole adeguate: «Meglio sono le pirofile, pentole e stampi di vetro, di ceramica, di terracotta, persino i piatti. Specie per l'operazione utile al lettore, i cibi possono essere riscaldati nel piatto di portata, coperti da un tovagliolino o da un coperchio perché conservino morbidezza e non sporchino il forno. Bastano pochi secondi (da 40 a 100) per una porzione; per controllare se il cibo è tutto riscaldato, toccare il fondo del piatto: se scotta, il riscaldamento è completato. Importante è seguire con attenzione i tempi indicati nelle istruzioni di ogni apparecchio: se il riscaldamento è prolungato, il cibo si secca». Infine, un'occhiata ai prezzi. In commercio ci sono forni a micro-onde di tutti i tipi, di tutte le potenze e di tutti i prezzi (variano da 250 a 600 mila lire circa in media. Meglio fare un giro nei negozi prima di procedere all'acquisto). Ma perché Mario «rifiuta» di cucinare? Con il forno a microonde potrebbe anche fare un tentativo. Ecco una ricetta: occorrono un petto di pollo, 125 gr di funghi coltivati, sale, pepe, un cucchiaio di panna. Pulire i funghi, tagliarli a fettine, metterli su un piatto e cuocere al micro-onde per 2,50 minuti (il tempo varia secondo il forno). Salare e pepare. Aggiungere il petto di pollo, il cucchiaio di panna, terminare la cottura (due minuti). Tutto fatto. In merito alla risposta di Saper spendere a Pierino G. sul problema della muffa sulle lastre del tetto, l'architetto Vanna Bruno precisa: «Il lavoro di ripulitura e impermeabilizzazione del tetto di lastre piane di fibrocemento deve essere eseguito solo da personale qualificato nella più rigorosa osservanza delle norme di sicurezza, dopo aver ottenuto le autorizzazioni dall'ente pubblico (Comune, Regione) sia per i lavori sia per i ponteggi e le previdenze necessarie alla sicura e corretta esecuzione dell'opera». Non crediamo che il lettore avesse dubbi in proposito. Simonetta