Con la Ford Lizzie il mondo si mosse
Con la Ford Lizzie il mondo si mosse La Casa americana ha compiuto 90 anni Con la Ford Lizzie il mondo si mosse FORD è il nome di un uomo, di un'auto, di una di quelle leggende americane che tanta parte hanno avuto nella storia dell'umanità. La Ford Motor Company, per molto tempo la maggiore fabbrica di veicoli del mondo, e oggi seconda dopo la General Motors per volumi di produzione, ha appena compiuto 90 anni: fu fondata a Detroit nel giugno 1903 da Henry Ford, un non più giovanissimo tecnico autodidatta che, secondo il volere dei genitori, avrebbe dovuto fare l'agricoltore. Nato a Dearborn, nel Michigan, Henry Ford lavora prima come apprendista in un'officina di Detroit, poi viene assunto dalla Detroit Edison Company. Nelle ore libere, affascinato dall'apparizione delle prime auto europee, progetta e costruisce con le sue mani in una piccola officina un motore a due cilindri per un leggero quadriciclo oggi conservato nel grandioso Ford Museum di Dearborn. Per completare la sua auto impiega sei anni. Ford, convinto di essere sulla strada giusta, alla fine del secolo fonda la Detroit Automobile Company, che ha vita breve per mancanza di risorse' finanziarie. Poco dopo, siamo nel 1903, hanno inizio le sue fortune. Tanti progetti e brevetti e la costituzione della Ford Motor Co. nei locali di uno stabilimento meccanico, con un capitale di 28 mila dollari apportato da una dozzina di azionisti convertiti all'idea dell'automobile. Un mese più tardi, la vendita della prima vettura Ford a un medico di Chicago, il dottor Pfennig. E' il modello A, con un motore a due cilindri di 8 cavalli: nei 15 mesi successivi, prima del trasferimento in una fabbrica più grande, sarà costruito in 1700 esemplari. Il nome della marca comincia a essere conosciuto, anche per merito di un riuscito tentativo di record mondiale di velocità che lo stesso Henry Ford conquista in quello stesso 1903 alla guida della 999 superando sul km lanciato a Lake St. Clair i 147 km/h. Henry Ford è un genio della meccanica, con l'etica puritana del lavoro duro, idealista e generoso, ma anche con un carattere autoritario e spigoloso, che con il passare del tempo e i crescenti successi lo trasformano in una specie di monarca intollerante e imperioso. Non tarda a mettersi in rotta di collisione con alcuni soci, finché rileva la maggioran¬ za azionaria della società diventandone presidente-dittatore. Ma è anche grazie a questo temperamento che riesce a superare i momenti difficili, cominciando dalla guerra che gli muove un certo George Selden, titolare di brevetti su «veicoli stradali azionati da motori a combustione interna». Selden lo chiama in giudizio (una controversia di 5 anni) pretendendo una royalty su ogni Ford venduta. Vince il grande Harry, che nel frattempo, grazie alle sue geniali concezioni industriali, propone agli americani il modello T. E' la mitica «Lizzie» che, costruita per la prima volta al mondo in grandi serie, «avrebbe messo il mondo su quattro ruote», come Ford aveva promesso. All'inizio la T costava 850 dollari (circa 13 milioni di lire al cambio attuale, ma è un paragone improponibile) e alla fine del primo anno di produzione ne erano state vendute ben 10.600. All'inizio del 1914 Ford ebbe un'altra delle sue idee gemali, raddoppiando di colpo il salario dei dipendenti, così da metterli in grado di acquistare in fretta una T. E in poco tempo aumentarono i profitti della società. La vettura rimase in linea fino al 1927, costruita in oltre 15 milioni di pezzi. Intanto le attività della Ford si estendono ai camion, ai trattori, ai mezzi navali e, infine, agli aerei. Nel '27 esce il tipo A, venduto fino al '31 in 4 milioni e mezzo di unità, poi sostituito dal nuovo modello dotato dell'inedito motore 8 cilindri a V, per la prima volta al mondo costruito in grande serie. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la Ford contribuisce potentemente allo sforzo bellico degli Alleati con il bombardiere ciuacìrimotore B-24 (8600 esemplari). Dopo la morte del primogenito Edsel, Henry Ford lascia la guida della company al nipote Henry II. Muore a 83 anni, il 4 aprile '47. «Aveva cambiato la razza umana - scrisse di lui un biografo - scoprendo e colonizzando la terra ignota dell'auto». Oggi la Ford Motor Company possiede 28 stabilimenti in Usa e 55 nel mondo (oltre a 31 impianti di assemblaggio). I più importanti in Europa sono quelli di Colonia, fondato fra le due guerre, e di Brentwood, in Gran Bretagna. Il grande vecchio Henry ne sarebbe compiaciuto. Ferruccio Bernabò La più celebre delle Ford, il modello T ( 1908) che motorizzò l'America
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