Indurain l'implacabile

Nella 2a tappa pirenaica Chiappucci a l'35", Bugno a 12'23" CICLISMO Nella 2a tappa pirenaica Chiappucci a l'35", Bugno a 12'23" Indurain, l'implacabile Tutti mutiligli attacchi diRominger ST. LARY SOULAN DAL NOSTRO INVIATO Controllando agevolmente uno svizzero di 33 anni che si è fissato per eccesso di vincere il Tour e un ex comprimario polacco che a 31 anni (largo ai giovani) diventa primattore, Miguel Indurato esce indenne "anche dalla seconda tappa dei Pirenei. Compenetratevi nello svizzero Rominger: questo eccellente antagonista, slombandosi e spolpandosi per 7 montagne alpine e 14 montagne pirenaiche è riuscito a sottrarre a Indurain tre secondi. Tre secondi conquistati al traguardo di St. Lary Soulan in volata. Vince il tappone Zenon Jaskula, la cui specialità è il cronometro (a Oropa, Giro d'Italia, andò in bambola: cose da pazzi). Rominger, che ormai mira solo a staccare i pretendenti alla piazza d'onore parigina, è secondo; Indurain è terzo. Miguel cede i tre secondi allo svizzero e prende un minuto e cinque secondi al casco di Mejia, che ieri ha fatto cilecca. Tutto sommato, un affare: Mejia è ora a 4'28" dalla maglia gialla. Chiappucci si presenta al traguardo con l'35" di ritardo, ma lungo la discesa del Portillon e salendo il Peyresourde recita con Ghirotto un suo personalissimo show. Bugno arriva affardellato di 12'23", ma arriva. La soddisfazione del campione del mondo consiste, appunto, neh' arrivare. Indurain è sicuramente un campione. Il brutto è questo. Una volta raccontato che ama la campagna, che adora gli animaletti, che suo fratello Prudencio ha avuto la disgrazia ciclistica di essere suo fratello, che altro resta? Che è maestro di cronometro e di catenaccio d'altura. Fine della narrazione. Nell'Indurain story non c'è un fagiolo d'avventura, un pisello di incertezza, una lenticchia di sorpresa. E', si dice, la replica spagnola di Anquetil. Magari. Alla vigilia di una memorabile tappa pirenaica del Tour (la partenza era anche allora da Andorra), Anquetil sperperò la metà di se stesso in compagnia di una bionda che lo ingolfò di champagne e fagiano. Il giorno dopo recuperò un allarmante ritardo iniziale, inseguì, raggiunse, superò il rivale Poulidor e fu definitivamente primo. Di biondo Miguel conosce solo il grano; e i fagiani li ammira volare. Che cosa succede da Andorra a St. Lary Soulan, attraverso il Col del Canto, della Bonaigua, del Portillon e del Peyresourde? Dunque, vediamo. Sino al Portillon, 65 km al traguardo, non succede nulla. Ma scalando la terzultima salita, Rominger attacca e Indurain in un istante lo timbra. Si forma la pattuglia delle solite facce, compreso Chiappucci che si versa ardimentoso nella discesa. Lo segue Ghirotto. Il vantaggio dei due oscilla tra i diciotto e i venti secondi. Indurain è privo di gregari, ma non se la prende: lavora per la Banesto, un italiano, Conti, che l'anno prossimo vestirà i colori di Miguel. Grazie. Chiappucci e Ghirotto, raggiunta la giusta cottura, vengono consumati dagli inseguitori poco dopo lo scavalcamento della vetta. I resti di Ghirotto giungeranno a St. Lary a 9'24", quelli di Chiappucci reggeranno sino al secondo attacco di Rominger, che scocca a otto chilometri dallo striscione, sulla rampa conclusiva. Indurain - la scena è il calco di un calco - annulla lo sforzo dello svizzero e spezza le gambe di ragno di Mejia. Rominger ci rifa con esito pari al precedente. Alle spalle del vano offensore e della maglia gialla, si manifesta, risalendo posizioni e posizioni, l'in¬ glese Millar al quale si appiccicano Jaskula e Mejia. L'americano Hampsten è anche lui da quelle parti. Chiappucci molla. Jaskula parte in caccia di Millar, lo prende e lo getta. Emerge dalle retrovie l'irlandese Roche. Il cronoman Jaskula elevato da chissà quale arcano a scalatore, decide di accodarsi alla coppia egemone e si accoda. Appena lo vedono, Rominger e Indurain capiscono come andrà a finire. Il cavallone è infatti un esimio bidonista. Dietro, Roche manda scintille, si beve Millar, Hampsten e Mejia, si porta a 25" dal tridente. Jaskula a trecento metri dalla linea fa secchi i rivali. Su un traguardo del Tour si alza per la prima volta la bandiera della Polonia. La gradite una dichiarazione di Chiappucci? Eccola: «E' il Tour degli ultratrentenni, io ne ho ventinove, sono agli esordi. Conti mi ha inseguito. Ma che cavolo cerca la sua squadra? Boh. Tremavo in mattinata, chi l'ha detto, accidenti, che sui Pirenei fa caldo?». Oggi 189 chilometri con il Tourmalet e l'Aubisque per approdare a Pau. Ma a che serve? Gianni Ranieri Lo svizzero Rominger ha tentato inutilmente di scrollarsi di dosso Indurain; a fine tappa ha recuperato solamente tre secondi allo spagnolo

Luoghi citati: Andorra, Italia, Pau, Polonia