«Il mio Toro adesso piace» di Claudio Giacchino
Il presidente granata soddisfatto dopo aver risanato i conti della società | Pure Blatter *o» accusa: incompetente Il presidente granata soddisfatto dopo aver risanato i conti della società «Il mio Toro adesso piace» Goveani: a settembre nuovi soci VIGO DI FASSA DAL NOSTRO INVIATO Roberto Goveani, ovvero l'arte della rapidità. Nello studio s'è laureato a 21 anni, nel lavoro è stato il notaio più giovane d'Italia e nel calcio solo quattro mesi e mezzo per conquistare la coppa Italia che il mitico Pianelli fece sua dopo 7 anni. E, siccome del successo non ci s'accontenta mai, il presidente già fantastica di vincere «due dei tre trofei per i quali ci batteremo. Insomma, bisogna sognare sempre in grande e quindi m'immagino il Toro trionfatore in Coppa Coppe e di nuovo in Coppa Italia». La Supercoppa, allora, la lascia al Milan? «Ai tifosi che vagheggiano una rivalsa in Europa con l'Ajax dico: per un mese dimenticate il canto "Amsterdam, torneremo ad Amsterdam", intonate il coro "Washington, vinceremo a Washington". Tutto questo senza scordare il campionato, dove cercheremo di toglierci qualche bella soddisfazione con le grandi: cominciando a far nostro il derby, vittoria che manca da più di un anno». Goveani riversa sui cronisti entusiasmo e attivismo. Reputa la squadra più forte (ma di questi tempi lo reputano tutti), le pronostica la zona Uefa (altro classico vaticinio di ogni padrone pallonaro) e commenta così la campagna acquisti: «L'abbiamo conclusa all'attacco. Per favore, lasciamo perdere la Gullit-story, è acqua passata. L'unico colpo che rimpiango? Non essere riuscito a prendere Shalimov, ma se il russo non ha voluto muoversi dall'Inter che ci potevo fare?» Dal passato al futuro vicino. «Il Toro ha guadagnato in credibilità, a settembre chiamerò a raccolta le forze che vogliono aiutarci, c'è gente interessata ad investire nella società». Infatti, corre voce che Sergio Rossi abbia in animo di inserire nel club granata il figlio Marco. Rossi fu presidente tra l'82 e l'87, profuse tesori per conquistare un secondo e un quarto posto, i tifosi lo ricambiarono con insulti e minacce inducendolo a fuggire dal calcio. Tra il sorpreso e l'imbarazzato, Goveani conferma: «Sì, presto incontrerò il figlio di Rossi, un presidente che è durato troppo poco, magari lo fosse stato per 40 anni». Per correttezza, non cita gli altri desiderosi di aiutare il Torino (lo sponsor Beretta ha in animo di aumentare l'impegno finanziario, ndr), cade dalle nuvole nel sentir parlare di Cinzano («Nessun contatto»), o di Gerbi, presidente della retrocessione di 4 anni fa («Non lo conosco»). Il notaio intende lanciare quello che nel calcio è ancora un miraggio: l'azionariato popolare. «A settembre, dovremo chiudere il bilancio in pareggio, pro¬ cederò a un aumento di capitale e il 10 per cento (circa 2 miliardi) sarà a disposizione dei tifosi che potranno sottoscrivere quote. Certo, saremmo i primi in Italia, d'altronde siamo o no degli innovatori? Prendete l'austerity: il Toro l'ha perseguita, gli altri, tranne il Napoli, si sono limitati a parlarne». Passa una signora con un cagnolino in braccio, sbircia i cronisti attorno a Goveani, dice sarcastica: «Guardali, in adorazione degli idoli». Chissà mai se il notaio aveva sognato un futuro da idolo. Però il fatto di essere a capo del Torino pare piacergli moltissimo. Ma come riesce a conciliare calcio e lavoro? Dove lo trova il tempo per la società? «Grazie al cielo il mio primo praticante ha superato il concorso, sarà coadiutore e io potrò dedicarmi maggiormente al Torino». Il discorso scivola su Mondonico, Goveani assicura: «Farò di tutto perché prolunghi il contratto (scade a fine stagione, ndr)». Emiliano compare proprio in quel momento e, siccome il notaio ha finito di parlare, esclama: «Ma come, il presidente sta zitto?». Risate. Continueranno nel pomeriggio, quando sul campo fradicio di pioggia, dopo l'allenamento di Fusi e C. s'esibiscono Goveani e il mister. Claudio Giacchino I presidente del Torino, Goveani
Luoghi citati: Amsterdam, Europa, Italia, Vigo Di Fassa, Washington
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