Un esperto tedesco per i segreti di Ustica

Un esperto tedesco per i segreti di Ustica Il giudice ordina una nuova perizia. Sgarbi propone di portare i rottami alla Biennale di Venezia Un esperto tedesco per i segreti di Ustica E la Commissione stragi torna a dividersi sull'ipotesi del missile ROMA. Un nuovo perito esaminerà dalla settimana prossima il relitto del DC-9 Itavia precipitato nel mare di Ustica il 27 giugno dell'80. E' il professor Helde, esperto missilistico dell'istituto tedesco Mbb. L'annuncio è stato dato dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Salvi, a margine dell'incontro che la nuova Commissione parlamentare stragi ha avuto con i magistrati e i periti nell'hangar dell'aeroporto di Pratica di Mare, dove è stato ricostruito il velivolo. «Helde - ha detto Salvi - dovrà in particolare riesaminare gli elementi forniti dal perito di parte civile Robert Sewell (secondo il quale l'aereo sarebbe stato "trapassato" da due missili esplosi prima dell'impatto, ndr), anche se non è ancora esclusa l'ipotesi della bomba. Eravamo convinti che il recupero integrale e una ricostruzione così accurata dessero una risposta chiara e definitiva. Purtroppo le cose sono più complesse perché non tutti i tasselli vanno al loro posto». Per oltre tre ore i componenti della Commissione hanno posto ai magistrati numerose domande e dall'incontro è emerso che tutte le ipotesi circa le cause del disastro rimangono valide. Dopo l'incontro, il presidente Libero Gualtieri ha spiegato che la Commissione ha «le idee chiare per le responsabilità»: «Spero le abbia anche la magistratura». Gualtieri ha anche ricordato la questione delle rogatorie internazionali: «La settimana prossima i magistrati si recheranno in Russia per acquisire documenti e testimonianze». Le prossime richieste riguarderanno la Libia e la Francia, mentre il giudice Salvi ha detto che «la collaborazione degli Stati Uniti è stata ampia». Fra le prime impressioni dei membri della commissione, la più decisa è apparsa quella di Giuseppe Zamberletti. «Mi pare ha detto - che tutti gli elementi a disposizione ci dimostrano che nella parte di coda, all'altezza dei motori, è avvenuto un fatto. Direi che l'ipotesi della bomba non solo è sostenibile, ma tutti gli elementi conducono in quella direzione. La ricostruzione di Sewell è fantascientifica». Giulio Maceratini, deputato missino, ha spiegato invece di ritenere «interessante» la perizia di Sewell, ma si è dichiarato scettico sulla sua utilità: «La mia impressione è che se i russi, gli americani o i francesi non ci raccontano quello che è accadutio, sarà difficile arrivare scientificamente alla verità». Di tutt'altro tenore il commento di Vittorio Sgarbi: «Non mi sarei mai aspettato - ha sostenuto questa incredibile, straordinaria, minuziosa ricerca dei reperti, che ha consentito la ricostruzione di un'opera come questa, che è il meglio di qualunque "Biennale" di tutti i tempi». Nonostante il tono ironico, Sgarbi ha precisato però di parlare nel massimo rispetto del dolore che lievita da quel relitto. Quindi ha aggiunto: «Siamo di fronte a un fenomeno che tutti i grandi artisti potrebbero invidiare per un loro stand: il DC-9 potrebbe infatti andare a Venezia e sarebbe un'opera meravigliosa». La visita della Commissione ha però avuto anche uno strascico polemico. Il deputato psdi Antonio Pappalardo ha infatti scritto al presidente della Camera Napolitano esprimendo le proprie rimostranze nei confronti di Gualtieri. Sotto accusa i rapporti tra quest'ultimo e la stampa. «Durante la visita si è raccolta all'esterno una folla di giornalisti e cinefotoreporter, fatta affluire dal presidente Gualtieri». «In queste condizioni la Commissione non può lavorare. Se qualcuno vuole- farsi pubblicità con il caso Ustica, lo faccia per proprio conto ma non coinvolga tutta la Commissione». Ir. cri.]