I Tir si fermano incubo sulle ferie di Pier Paolo Luciano
Pronti a scioperare da domenica, a rischio i rifornimenti di benzina e alimenti Pronti a scioperare da domenica, a rischio i rifornimenti di benzina e alimenti I Tir si fermano, incubo sulle ferie Stop di 15 giorni se salta la trattativa ROMA. Sull'Italia delle vacanze incombe un incubo chiamato Tir. Gli autotrasportatori hanno proclamato quindici giorni di sciopero e, a meno di 72 ore dalla serrata, le speranze di evitare il blocco sono poche. L'ultimo tentativo è affidato alla trattativa in programma oggi a Palazzo Chigi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Maccanico ha convocato per il pomeriggio le parti: prima toccherà ai «padroncini» dell'Unatrans, poi ai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Un doppio incontro nel tentativo di scongiurare una serrata che metterebbe in ginocchio l'intero sistema produttivo italiano considerato che il 90 per cento dei prodotti viene trasportato su gomma. Un rischio accentuato dalla concomitanza tra lo sciopero - in calendario da domenica prossima all'8 agosto - e le partenze dalle grandi città per le ferie. Con i rifornimenti bloccati, gli italiani sulle strade delle vacanze si troverebbero presto a fare i conti con la scarsità di benzina e di generi alimentari. Riuscirà il governo a scongiurare la serrata? Le premesse non sono buone. La principale richiesta dell'Unatras si preannuncia difficile da esaudire. Chiedono, i padroncini, un adeguamento delle tariffe nell'ordine del 19 per cento. Troppo, sostiene la Confidustria. Anzi, incompatibile con l'intesa sul costo del lavoro che prevede incre¬ menti di prezzi e di tariffe pari al tasso di inflazione programmato. L'Unatras rivendica anche un adeguamento del numero delle imprese e dei costi ai livelli europei, «così come concordato fin dal 1990». E ancora: un maggior controllo sui Tir abusivi e nessuna liberalizzazione del settore, auspicata, invece, dalla Confindustria. Ma è soprattutto sull'adeguamento delle tariffe che si gioca la partita e la sfida si fa dura. Così dura che Felice Mortillaro, pre¬ sidente dell'Agens, l'agenzia confederale per i trasporti e i servizi, ribadisce di essere disposto alla trattativa, ma non a una «resa» di fronte a un blocco che rappresenta «una vera e propria estorsione nei confronti del governo e degli utenti». Di più: l'Agens chiede che «la polizia si allerti per le conseguenze di un simile fermo». Su una posizione altrettanto intransigente, il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Surrenti: «Il governo, prima di trattare, deve far firmare ai pa¬ droncini un codice di autoregolamentazione che salvaguardi i diritti costituzionali dei cittadini. Serve poi un riordino del settore, ma tenendo presente che gli autotrasportatori già beneficiano del bonus fiscale e che lavorano in situazioni di sovraccarico, di eccesso di velocità, con scarsa manutenzione dei veicoli. Sul piano operativo occorre però che le Ferrovie predispongano un piano straordinario di trasporto merci per attutire l'impatto dell'eventuale blocco». Luciano Mancini, leader della Filt-Cgil, auspica «fermezza attraverso l'estensione anche a questo settore della legge 146 che regola l'esercizio dello sciopero» e Salvatore Bonadonna, esponente della minoranza Filt, sostiene che «c'è bisogno di una regolamentazione del settore contro l'orgia irresponsabile di deregulation che ha prodotto frantumazioni, diseconomie, guasti ambientali incalcolabili, costi di mantenimento stradale e autostradale insopportabili». Pier Paolo Luciano L'aumento delle tariffe lo scoglio principale Oggi incontro decisivo I Tir minacciano lo sciopero. Sopra il ministro dei Trasporti Costa
Persone citate: Antonio Maccanico, Felice Mortillaro, Giuseppe Surrenti, Luciano Mancini, Salvatore Bonadonna
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