SOLO TRE UOMINI di Igor Man

SOLO TRE UOMINI SOLO TRE UOMINI Aridosso del suicidio di Gabriele Cagliari, altri due carcerati si sono uccisi. Il serbo Zoran Nikolic a San Vittore; il croato Drazen Kuljic nel Coroneo (Trieste). Qualcuno ha scritto che Cagliari si è tolto la vita per trasformare la sua morte in un terribile atto d'accusa contro l'abuso della carcerazione preventiva. Qualcun altro distinguerà fra la «valenza politica» del suicidio di Cagliari e «la tragedia esistenziale» dei due extracomunitari. Io non so se il suicidio, stoico, di Gabriele Cagliari sia anche storico giacché, è stato detto, «denuncia la fine dell'habeas corpus nel nostro Paese». So soltanto che Cagliari Gabriele, anni 67, ingegnere chimico, già presidente dell'Eni, detenuto «non» in attesa di giudizio ma «indagato», lui, uomo, aveva perduto la fiducia. Ogni fiducia. In se stesso, nei giudici, nel suo prossimo. E con la fiducia, la speranza. Certo, il suo suicidio può anche leggersi alla stregua d'un supremo atto d'orgoglio; l'ultima protesta di «uno che conta» trattato da cane. E tuttavia per quel po' che ho conosciuto l'ingegner Cagliari, oso pensare che l'abbia ucciso soprattutto l'immensa solitudine che avvolge e tortura, giorno dopo giorno, il carcerato. Persino in una prigione superaffollata quale è San Vittore. «Tangentopoli ha svilito il Igor Man CONTINUA A PAG. 2 QUINTA COLONNA

Persone citate: Coroneo, Gabriele Cagliari, Zoran Nikolic

Luoghi citati: Cagliari, Trieste