Prostituiva la figlia minorenne
Affittavano stanze a centomila lire il giorno e pretendevano il 50 per cento dalle prostitute Denunciato anche il convivente: la ragazzina costretta ai turpi incontri fin dall'età di undici anni Prostituivci In figlia minorenne Arrestata, gestiva due case d'appuntamento Un'organizzazione per lo sfruttamento della prostituzione è stata scoperta dalla polizia grazie alle rivelazioni di una ragazza, ora sedicenne, che la madre ha costretto a prostituirsi dall'età di 11 anni. La giovane due mesi fa è scappata e gli agenti della Polfer l'hanno trovata su un «Intercity» a Porta Susa. Le sue confessioni hanno portato all'arresto della madre, Giovanna Carcione, 38 anni, di Trapani, residente a Ciriè in frazione Devesi, ed alla chiusura di 2 case chiuse che operavano a Torino dall'88. Il cavillo legale per evitare l'accusa di sfruttamento della prostituzione era ben studiato: una società immobiliare («Affitti e profitti», sede in via Beaumont 46) affittava a prostitute sempre diverse - contratto regolare e tasse pagate - una stanza per una settimana. Anche gli avvisi sui periodici, per attrarre i clienti, erano «privati»: fatti in proprio dalle donne. La mente dell'organizzazione è, secondo la polizia, Franco Grillo, 32 anni, commercialista, residente in corso Dante 123. Sua socia era la Carcione, da cui l'uomo ha anche avuto un bimbo, di 6 mesi, attualmente ricoverato al Regina Margherita per «scabbia». La coppia è stata tradita dalle intercettazioni telefoniche. Le conversazioni tra i due hanno rivelato che le prostitute (fatte giungere da Milano e Bologna, molte le colombiane e le brasiliane) dovevano pagare 700 mila lire di affitto a settimana e dividere al 50 per cento con la Carcione le somme sborsate dai clienti, minimo centomila lire ad incontro. Quando gli agenti sono giunti in una delle case chiuse gestite dal Grillo e dalla Carcione, quella in corso Giulio Cesare 151 (l'altra era in via Caraglio ed una terza era in allestimento in corso Lecce 30) hanno trovato una sola donna: aveva ricevuto 54 uomini in appena due giorni. A lei erano rimasti 2 milioni e 700 mila, l'altra metà era stata consegnata alla Carcione. Secondo il vicequestore Filippo Dispenza le case chiuse erano di livello medio alto. Quasi tutti i clienti venivano dalla provincia piemon- tese e da altre regioni: in maggior parte si trattava di professionisti e di commercianti che approfittavano di un viaggio di lavoro per concedersi un'«evasione» senza rischi. La «sede» di corso Giulio Cesare aveva persino un servizio di vigilantes, regolarmente pagati pure essi, che garantiva la sicurezza di prostitute e clienti. Franco Grillo è stato denun¬ ciato per concorso in sfruttamento della prostituzione mentre Giovanna Carcione (alle spalle precedenti per spaccio, estorsione, ricettazione) è stata arrestata per concorso in violenza carnale aggravata, atti di libidine violenta e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La Carcione, 4 figli da 4 uomini diversi, aveva costretto alla prostituzione la sua secondo¬ genita ali anni. La polizia ferroviaria non ha ancora terminato le indagini: si tratta di scoprire i nomi dei «facoltosi professionisti» con villa in collina che sino ad un paio d'anni fa pagavano anche un milione per incontrarsi con la ragazzina mentre la madre partecipava inventando «giochi erotici». Marco Vaglietti Affittavano stanze a centomila lire il giorno e pretendevano il 50 per cento dalle prostitute Giovanna Carcione, 38 anni. Sotto, la targhetta sul campanello di «Affitti e profitti» e a sinistra, l'ingresso della sede della società
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