Ferruzzi al vertice arrivano i «bancari»

Al Senato parte un'inchiesta su Ravenna DEBITI & CREDITI Mentre i titoli del gruppo riprendono fiato a Piazza Affari slitta ancora l'incontro con gli istituti esteri Ferruzii# al vertice arrivano S «bancari» Meloni (Banco di Sardegna) nuovo direttore di Ferfin e Montedison MILANO. Nuovi cambi della guardia al gruppo Ferruzzi, e primi arrivi «bancari». Stefano Meloni, direttore generale del Banco di Sardegna, diventa direttore generale, con delega per la finanza, sia in Montedison che in Ferfin, mentre Guido Angiolini è chiamato in Ferfin come direttore generale per l'amministrazione e il controllo. Lasciano quindi Roberto Magnani, direttore generale di Ferfin e responsabile del controllo, e Carlo Maria Colombo, direttore generale di Montedison. E' il primo avvicendamento dopo quello dei due sommi vertici: Guido Rossi e Enrico Bondi. La nota della società sottolinea che il passaggio di Meloni avviene «nel segno dello spirito di collaborazione che il Banco di Sardegna, e il sistema creditizio più in generale, stanno dimostrando nei confronti del gruppo Ferruzzi-Montedison». Meloni, bocconiano, 44 anni, ha trascorso i primi quindici anni di carriera in Citibank, dove era arrivato nel 1984 alla direzione generale del capital market e nel 1985 alla poltrona di amministrazione delegato. Quanto ad Angiolini, 61 anni, nativo di Ravenna, dopo una lunga carriera in Snia Bpd, viene da Premafm. Si è saputo che lunedi Rossi e Bondi hanno avuto un lungo incontro con i responsabili del trading del gruppo Ferruzzi, ai quali è stata data assicurazione che il settore proseguirà nella sua attività. Continua, viceversa, a slittare l'incontro con le banche estere. Con le quali è più difficile del previsto trovare l'accordo per un intervento di sostegno. Alcuni di questi istituti, infatti, premono per uscire. In sostanza, non sarebbero disponibili a finanziare il sostegno e il rilancio del gruppo. Meglio, a loro avviso, cominciare a vendere gli asset e rientrare nei crediti. Notizie migliori arrivano invece dalla Borsa, dove, con una im¬ provvisa inversione di tendenza, sia il titolo Ferfin che il titolo Montedison hanno recuperato parecchi punti. Montedison è addirittura salita del 6,65%, passando da 596,7 a 636,4. Le Ferfin, a loro volta, sono state trattate fino a 365 lire, contro le 349,5 lire di lunedì. Evidentemente, a questi livelli, alcuni investitori giudicano che i due titoli tornino ad essere «interessanti». Intanto in Mediobanca prosegue febbrile l'attività di messa a punto del piano di riassetto del gruppo ravennate. Qualcuno sostiene che alcune linee generali di questo piano potrebbero essere rese note entro i prossimi giorni. Forse anche per arginare possibili interventi esterni, e per prospettare qualche elemento di fiducia, che magari riesca anche ad arginare l'erosione dei prezzi in piazza Affari. Ad Opera, Giuseppe Garofano parla con i magistrati di Montedison. Ieri, è stato messo a confron- to con Lorenzo Panzavolta. Ed è probabile che in questi colloqui altri tasselli della vicenda vengano chiariti. O, quantomeno, sia fatta luce sulla provenienza di alcuni ammanchi, saltati fuori recentemente. E proprio ieri l'Ufficio di presidenza del Senato ha autorizzato la commissione Finanze ad istituire un'indagine conoscitiva sul caso Ferruzzi. I senatori ascolteranno rappresen- tanti dell'Abi, di Bankitalia, della Consob, della Montedison e del Tesoro. Per martedì prossimo, infine, è fissata l'assemblea della Serafino Ferruzzi, la cassaforte nella quale la famiglia ha messo il controllo del gruppo. Sarà anche questa una occasione per capire come si muove la regia del pool bancario che ha preso nelle sue mani le redini del futuro Ferruzzi. [v. s.] Al Senato parte un'inchiesta su Ravenna Accanto da sinistra Arturo Ferruzzi ex presidente del gruppo di Ravenna e il suo successore Guido Rossi

Luoghi citati: Milano, Ravenna, Sardegna