Fazio all'attacco della manovra

Il governatore chiede più rigore per il deficit e meno promesse sul fìsco Il governatore chiede più rigore per il deficit e meno promesse sul fìsco Fazio alPattacco della manovra Bankitalia-. il governo è troppo ottimista ROMA. «Non sono tranquillo»: il governatore della Banca d'Italia critica il governo per la prima volta da quando un ex governatore è a palazzo Chigi. Ad Antonio Fazio la manovra economica prospettata da Carlo Azeglio Ciampi appare solo «sufficiente»; per non rischiare sarebbe meglio renderla più severa. Chiamato a consulto dalle commissioni Bilancio della Camera e del Senato, il nuovo governatore dissente in più punti - pur dichiarandolo «pregevole» - dal «documento di programmazione '94-'96» in cui il governo delinea la sua politica economica. Ecco le critiche di Fazio, in sintesi: 1) l'obiettivo di risanamento della finanza pubblica per il '94 «va assolutamente conseguito, se possibile rafforzato» (e sul rafforzamento il governatore ha poi insistito a voce, con deputati e senatori); 2) per il '95 e '96, quando l'economia sarà in ripresa e potrà sopportarlo, sarebbe meglio porsi obiettivi più incisivi, in, modo da condurre «l'avanzo primario di bilancio a 100.000 miliardi, invece dei 65.000» previsti dal governo; 3) va benissimo il programma di forte abbassamento dell'inflazione ma dalla rigidità con cui si prevede un calo dei tassi la Banca d'Italia teme di avere le mani legate. «Desta preoccupazione - proprio così ha detto Fazio, con insolita energia - il condizionamento che, implicitamente, si viene a stabilire per il ruolo della politica monetaria». A voler leggere tra le righe, le critiche della Banca d'Italia hanno precisi destinatari: il ministro del Bilancio Luigi Spaventa per l'impostazione generale del documento, ottimistica sui tassi di interesse e sulle dimensioni della manovra; e il ministro delle Finanze Franco Gallo per le promesse di ridurre il carico fiscale. Ma c'è anche un forte appoggio all'azione che Ciampi, i ministri finanziari e il ministro della Funzione pubblica Sabino Cassese compiono per ridurre gli sprechi dello Stato. Soprattutto a proposito del fisco si discuterà su quello che Fazio ha dettb. E' vero che i contribuenti onesti sono tartassati, sostiene il governatore: «La pressione fiscale per i contribuenti che adempiono compiutamente all'obbligo tributario è in Italia più elevata rispetto alla media degli altri Paesi europei. La pressione macroeconomica è però più bassa, a causa dell'evasione, delle elusioni e delle agevolazioni». Perché non abbassare le aliquote, allora? Perché «le condizioni di squilibrio dei conti pubblici richiedono di rinviare l'alleggerimento dell'onere tributario per i predetti contribuenti; rendono più urgente la lotta alle sacche di evasione». Fazio è d'accordo con la scelta del governo di puntare la maggior parte (28.000 miliardi) della manovra '94 sulla riduzione della spesa; però la quota (3000 miliardi al netto degli sgravi) affidata a aumenti di entrate fiscali gli «appare modesta». . Le sue inquietudini sembrano soprattutto di origine monetaria. Sull'andamento delle esportazioni, e su una pur modesta ripresa dell'economia («la cifra non importa tanto, + 0,2, +0,5% o +0,8% di crescita nella media annua '93, importa che a fine anno saremo in rialzo»), il governatore è abbastanza ottimista, forse più del governo stesso. E' l'instabilità monetaria mondiale che potrebbe sconvolgere i piani; ma anche un improvviso riaccendersi di tensioni inflazionistiche interne. In caso di «disturbi provenienti dai mercati internazionali» o per la «necessità, che potrebbe farsi acuta, di utilizzare la politica monetaria in chiave antiinflazionistica» Fazio non esclude di dover rialzare i tassi di interesse. Se i prezzi minacciassero di scappare di mano, con salari e stipendi frenati dall'accordo sul costo del lavoro, anche per ragioni di equità la politica monetaria dovrebbe farsi severa: «Per contenere l'aumento dei redditi diversi da quello di lavoro dipendente». Stefano Lepri «Battere l'evasione prima di ridurre il carico delle tasse» IL FUTURO DEI 7 GRANDI CRESCITA PIL PAESI 0CSE [VARIAZIONE % SULL'ANNO PRECEDENTE], 1991 1992 1993 .1994 Ut 0,9 3,1 4,5 CANADA USA -U 2,1 2A 3,1 GIAPP0NE 4,0 1,3 1,0 3,3 fRANCIA 0,7 1,3 -0,7 1,5 GERMANIA 3,7 2,0 -1,9 1,4 REGNO UNITO -2,2 -0,6 1,8 2,9 ITALIA 1,3 0,9 -0,2 1,7 j 0,7 1,5 2 2,2 IP DISOCCUPAZIONE PAESI 0CSE [% DELLA FORZA LAVORO] ]9?1 1992 1993 1994 inun 1 V/V 1 1,4 1 1,1 ■ V/J USA 6,7 7,4 7,0 6,5 GIAPPONE 2,1 2,2 2,5 2,6 FRANCIA 9,5 10,2 11,2 12,1 GERMANIA 6,7 7,7 10,1 11,3 REGNO UNITO 8,3 10,1 10,7 10,4 ITALIA 11,0 10,7 10,9 11,0 TOTALE OCSE 7,2 7,9 8,5 8,6 Carlo Azeglio Ciampi, presidente del Consiglio A destra Antonio Fazio

Persone citate: Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Franco Gallo, Luigi Spaventa, Sabino Cassese, Stefano Lepri