Minacce al chirurgo Antinori

Minacce al chirurgo Antinori Il «mago» della fecondazione in vitro rinuncia al viaggio a Londra Minacce al chirurgo Antinori «Se vieni in Inghilterra ti uccideremo» LONDRA. Prima le polemiche, poi una minaccia di morte. La vicenda di una donna inglese di 58 anni, che diventerà madre di due gemelli, si è trasformata in giallo per il professor Severino Antinori. Lo specialista romano, che con le più moderne tecniche di fertilizzazione in vitro afferma di avere restituito la speranza ad almeno 90 donne fra i 50 e i 60 anni, aveva promesso di venire a Londra per difendere il suo operato dalle aspre critiche lanciate contro di lui. Sarebbe venuto sebbene in ferie, aveva fatto sapere, accompagnato dalla moglie e dalle due figlie. Ma poi ha cambiato idea. «E' stata una telefonata», spiega dal suo ufficio di Roma: «Mi è stato detto: "Se vieni in Inghilterra ti uccideremo". Mi dispiace, ma non voglio correre rischi: né per me né per la mia famiglia». Del professor Antinori le cronache hanno parlato a più riprese. Sfidando commissioni etiche e inviti alla prudenza, ha imboccato la via della fertilizzazione di donne che hanno ormai superato la menopausa ma desiderano ricorrere alle ultime novità della scienza per coronare il sogno di ima vita. «E' pericolo- so per la madre e non è bene per il bambini», ammonisce il professor Robert Winston, che dirige allo Hammersmith Hospital 0 più grande reparto inglese di fertilizzazione: <A 58 anni una donna corre molti rischi di fronte alle più gravi complicazioni della gravidanza, che potrebbero esserle fatali. E poi la natura stessa fornisce una barriera: la menopausa. Non dovremmo scavalcare un evento biologico con la tecnica medica». Antinori difende le sue scelte con passione. La donna in questione non dimostra la sua età, è persona colta, con un livello di vita molto elevato e un ottimo retroscena familiare. L'ovulo, preso a una ragazza italiana di 25 anni, è stato ferti¬ lizzato con il seme del marito. E poi, taglia corto Antinori, «a mandarmela è stato il professor Ian Craft, del London Fertility Center». Aggiunge: «Si è rivolto a me perché non sapeva dove indirizzarla». Chi lo critica, insiste, «lo fa per gelosia». Tirato in ballo da Roma il professor Craft si è ieri difeso, negando che ci sia qualsiasi «rapporto professionale» fra lui e Antinori. Ma gli ha mandato la paziente? «No comment». «La cosa più importante - ha aggiunto - è l'interesse del bambino. E per questo la Commissione etica raramente sancisce un intervento sulle donne che hanno più di 50 anni». Ammette però che molte donne non si accontentano di un «no» e si rivolgono a specialisti - soprattutto" in Italia e negli Stati Uniti - che hanno assimilato le tecniche illustrate dallo stesso professor Craft e dai suoi collaboratori sul Lancet, la rivista dei medici inglesi. Questo, evidentemente, è uno dei casi. «Un rischio inutile», sottolinea la stampa inglese. «Un'azione umana», replica Antinori. Ieri sera doveva esserci, a Londra, un'infuocata conferenza stampa. La telefonata anonima l'ha annullata, [f. gal] li professor Severino Antinori, all'avanguardia nella fecondazione «in vitro»

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