«Mai promesso la libertà»

«Mai promesso la libertà» «Mai promesso la libertà» De Pasquale: ho la coscienza a posto ILPM CONTESTATO MESSINA ON si sente in alcun mòdo responsabie della tragica fine dell'ex presidente dell'Eni, Gabriele Cagliari. Il suo messaggio è cortese, ma fermo. Fabio De Pasquale, 36 anni, messinese, uno dei sostituti procuratori del pool «Mani Pulite» della procura di Milano, dice di avere la coscienza tranquilla e di essersi limitato solo ad applicare le regole del Codice penale. Ieri mattina, però, ha provato un senso di sconforto nell'apprendere la notizia che arrivava da Milano: «La morte di un uomo - ha commentato - è sempre una cosa triste. Molto. Ancora più triste è poi la morte di un uomo dietro le sbarre di una cella». Domenica il magistrato era volato da Milano in riva allo Stretto, portandosi dietro la figlia Carolina, di tre anni (la moglie lo raggiungerà solo tra qualche giorno) per trascorrere un periodo di riposo nella terra che aveva abbandonpto dopo la laurea in giurisprudenza e della quale, però, sente sempre la nostalgia. Dopo un anno di duro lavoro, il giudice De Pasquale ha così potuto riabbracciare, nella casetta bianca presa in affitto come ogni anno fra Capo Peloro e Punta Faro, il padre Mario (un ex bancario adesso in pensione), la madre Iolanda e la sorella Maria (arrivata proprio ieri mattina dal capoluogo lombardo, dove lavora) e rivedere i vecchi amici sulla piccola spiaggia nell'estrema punta della Sicilia orientale. Il giovane magistrato, ieri mattina era sulla spiaggia con la piccola Carolina quando è stato raggiunto telefonicamente dalla sua segretaria. Una chiamata al cellulare, per informarlo di «una cosa grave», l'avvenuto suicidio, cioè, di Gabriele Cagliari. «Per prima cosa - ha detto il magistrato, che preferirebbe non dire nulla su questa tragica vicenda - mi sono messo in contatto col procuratore capo Borrelli chiedendogli se dovevo rientrare immediatamente a Milano». Saverio Borrelìi, però, non gli ha consigliato d'interrom¬ pere le ferie, ma gli ha consigliato, invece, di «fare sordina». «Non ho rimorsi per quello che ho fatto, né mi si può rimproverare di usare a cuor leggero la carcerazione preventiva. Le statistiche parlano da sole. Mi sono limitato semplicemente alle mie funzioni di pubblico ministero ed ho motivato con chiarezza al giudice delle indagini preliminari, Maurizio Grigo, che avrebbe dovuto pronunciarsi proprio ieri mattina, il mio diniego sulla scarcerazione dell'ex presidente dell'Eni». Fabio De Pasquale non ha voluto commentare la dichiarazione dell'avv. D'Aiello sull'ingiusta carcerazione subita dal suo assistito, ma ha smentito di aver promesso nei giorni scorsi allo stesso Cagliari l'intenzione di esprimere parere favorevole sull'istanza di scarcerazione. «Dell'avvocato D'Aiello posso solo dire che abbiamo sempre avuto buoni rapporti professionali, improntati, credo, a reciproca stima. Mi dispiace che abbia parlato di una promessa di scarcera¬ zione, forse non ricorda che io mi limitai semplicementte a dire che in caso di confessione dell'imputato, cade il presupposto della custodia cautelare». Secco «no comment», infine, sulla critica che gli ha mosso il giudice Antonio Di Pietro, l'unico dei sostituti della procura milanese a parlare, un'uscita che certamente gli brucia, e si vede. E tornano in mente le parole di Francesco Saverio Borrelli: «Non accusate solo De Pasquale. Accusate anche me», pronunciate il 22 maggio scorso, data della violenta polemica che ha coinvolto politici e procura, proprio per l'operato del sostituto procuratore anche ora nella bufera. Di polemiche, contestazioni e liti furibonde è condito il percorso di De Pasquale, soprattutto nell'ultimo anno. E' lui ad aver ordinato l'arresto di Francesco Colucci, psi, per l'inchiesta sui corsi di formazione professionale Cee. Colucci arriva alla guardia di Finanza in barella a tarda notte, tra il crepitio dei flash dei fotografi. Scoppiarono allora le prime, furibonde polemiche sulle manette in tv, inasprite dalla cattiva salute di Colucci. Ci sono poi altre inchieste clamorose tra cui spiccano le accuse verso Giorgio Strehler e la sua gestione del Piccolo Teatro. Ma non è nulla rispetto a quello che accade a fine maggio, quando il Parlamento boccia la richiesta di autorizzazione a procedere inoltrata da De Pasquale nei confronti di 4 parlamentari: Altissimo e Sterpa (pli). Del Pennino e Pellicano (pri). Fulvio Martino I giudice Fabio De Pasquale

Luoghi citati: Cagliari, Messina, Milano, Sicilia