Newsweek, tante accuse niente nomi
Newsweek, tante accuse niente nomi Newsweek, tante accuse niente nomi Le rivelazioni-choc di tre testimoni senza volto «In Somalia, la scorsa settimana, alcune intercettazioni hanno rivelato che il latitante signore della guerra, Mohammed Farah Aidid, aveva deciso di incontrarsi segretamente con i suoi più stretti collaboratori in una villa di Mogadiscio. Gli elicotteri americani hanno allora distrutto l'edificio. Ma Aidid è riuscito a fuggire pochi minuti prima. Potrebbe essere stato messo sull'avviso di quanto stava per accadere. Tre fonti ben informate hanno rivelato a "Newsweek" che una rete d'ascolto Usa ha captato messaggi provenienti dal contingente italiano con cui venivano rivelate ad Aidid le operazioni che stavano per essere lanciate contro le sue milizie. «Il giorno dopo il raid, un braccio destro di Ghali, Kofi Anna, dichiarò che il comandante italiano, il generale Bruno Loi, avrebbe dovuto essere sollevato dall'incarico. Davvero gli italiani hanno fatto una soffiata ad Aidid? "Traete voi le conclusioni", ha detto un ufficiale americano. «Il raid ha fatto andare su tutte le furie gli italiani, che hanno dichiarato che Loi sarebbe stato al suo posto. E lo sconcerto tra il contingente dell'Onu ha favorito i somali. Le truppe italiane infatti sono state, di lì a poco, bersaglio dei cecchini leali al rivale di Aidid, Ali Mahdi Mohamed. I suoi seguaci hanno diffuso un comunicato che accusava gli italiani di essersi "segretamente accordati" con Aidid». (...) «Dopo che Aidid si è opposto alla pacificazione del Paese, tra i Caschi Blu sono cominciati i dissapori. Quando le truppe pachistane sono cadute in un'imbosca¬ ta, il 5 giugno, un'unità italiana ha ricevuto il loro Sos, ma è rimasta inerte per sette ore. Loi aveva deciso di discutere gli ordini dell'Onu con Rema prima di eseguirli. Così, 24 pachistani sono stati uccisi. Da quel momento, i pachistani si sono rifiutati di cooperare con gli italiani». (...) «Il contingente italiano non condivide l'approccio seguito con Aidid. Roma, ex potenza coloniale in Somalia, lo sostiene come il vero leader del Paese. Questo è il sospetto di alcune fonti americane. «L'inviato speciale dell'Orni, Jonathan Howe, raramente si avventura oltre le mura del suo posto di comando fortificato. Oggi, Mogadiscio è pericolosa come quando cominciò l'operazione "Restore Hope". Howe è così teso che, di notte, preferisce urinare in una bottiglia che tiene sotto il letto piuttosto che avventurarsi all'aperto». Pubblichiamo i brani salienti del servizio del settimanale americano «Newsweek» che mettono sotto accusa il contingente italiano in Somalia. \WWIBILl The Pltfalls of Peacekeeping «ned cm!o;n-nWc for <>* Il numero di Newsweek che ha scatenato nuove polemiche sull'Italia
Luoghi citati: Italia, Mogadiscio, Roma, Somalia, Usa
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