I giudici De Lorenzo merita il carcere

y Parte da Napoli la richiesta alla Camera di autorizzazione all'arresto: può inquinare le prove Parte da Napoli la richiesta alla Camera di autorizzazione all'arresto: può inquinare le prove I giudici: De Lorenzo merita il carcere «E' un soggetto socialmente pericoloso» NAPOLI. Da potente ministro e scienziato «quasi Nobel» a potenziale ospite delle patrie galere. La carriera politica di Francesco De Lorenzo sembra giunta davvero al capolinea. Quattro sostituti procuratori della Repubblica di Napoli hanno chiesto al Parlamento l'autorizzazione all'arresto dell'ex cavallo di razza del pli scaricandogli addosso 35 capi di imputazione: dall'associazione a delinquere alla corruzione, dalla concussione all'emissione di fatture false. L'atto di accusa dei magistrati è imponente: ottocento pagine, con tutti i verbali delle confessioni rese da 25 testimoni, tra i quali 13 industriali farmaceutici. L'ex ministro non è in Italia: sta meditando sui suoi guai giudiziari a Londra, dove si è precipitosamente rifugiato ieri l'altro con la figlia. Quella dei giudici è una sconvolgente e minuziosa antologia del malaffare. Francesco De Lorenzo viene descritto come il capo di una banda di malfattori. Avrebbe incassato fra il '90 e il '92 tangenti per 4 miliardi e 150 milioni: tanto sarebbe costato l'aumento dei prezzi dei medicinali o il loro inserimento nel prontuario, oppure l'affidamento a ditte specializzate delle campagne pubblicitarie per la lotta all'Aids. Ma nel «j'accuse» della procura napoletana c'è molto di più. E' svelato, ad esempio, un trucchetto sempli- cissimo adottato da esperti compiacenti con l'aiuto di alcuni componenti del Cip-farmaci: l'aumento della dose minima consigliata dei medicinali per incrementare la vendita dei prodotti e, quindi, gli incassi delle industrie. De Lorenzo, scrivono i giudici, «ha strumentalizzato la sua funzione pubblica per fini privati, con grave nocumento per la tutela dei cittadini meno abbienti». L'arresto è necessario perché, secondo quanto sostengono i sostituti procuratori, l'ex ministro è capace di usare la sua carica di parlamentare per inquinare le prove. E', insomma, un soggetto «socialmente peri¬ coloso» che, come ha rivelato il suo ex segretario e oggi implacabile accusatore Giovanni Marone, ha già mandato in fumo decine di carte compromettenti sui fornelli della cucina di casa: un bel falò attorno al quale si sarebbero riuniti familiari e amici. La lista dei paganti è lunga: alla corte dei De Lorenzo avrebbero portato soldi e doni preziosi i titolari delle maggiori industrie farmaceutiche tra cui i 300 milioni della Celsius. Già, la Celsius: l'ex ministro l'avrebbe prediletta al punto da diventarne, sia pure indirettamente, azionista. E al titolare, che gli propose di riciclare a prezzi maggiorati vecchie marche di medicinali cambiando solo il nome, De Lorenzo avrebbe risposto: «Buona idea, ma i soldi per l'impresa ce li metti tu». Prezzi gonfiati, medicinali inutili inseriti nel prontuario, falsi test scientifici sulle dosi terapeutiche: nell'atto di accusa dei giudici c'è di tutto. Trova spazio anche il dramma di un suicidio. Il protagonista è Antonio Vittoria, presidente della falcoltà di Farmacia dell'Università di Napoli e componente del Cip-farmaci, morto nella notte fra il 25 e il 26 giugno. Terrorizzato dall'inchiesta sulla sanità, il giorno precedente era andato a Milano per parlare con i giudici. Incontrò un altro inquisito, Elio Guido Rondanelli, vicepresidente della Commissione nazionale per la lotta all'Aids e membro del comitato scientifico dell'Istituto superiore della sanità. Cosa si dissero i due? Di certo, scrivono i giudici, c'è che Rondanelli avvertì il suo collega angosciato dalla prospettiva del carcere: «Guarda che se il magistrato mi convoca gli dico tutto». Vittoria, tornato a Napoli, si è tolto la vita. Fulvio Milone LDTOPRLE L'ex ministro è a Londra con h I magistrati: «Ha strumentalizzato la funzione pubblica per fini privati» o LE MAZZETTE DELL'EX MINISTRO TOTALE: 4 MILIARDI E 150 MILIONI PRESI TRA IL '90 E IL '91 LE DITTE CHE HANNO VERSATO LE TANGENTI IN MILIONI DI LIRE U ZAMBELETTI 600 SIGMA - TAU 500 POLIFARMACEUTICA 400 CELSIUS 300 ALFA WASSERMANN 300 INVERNI DELIA BEFFA 300 BEECHAM 300 FIDIA 300 CIBAGEIGY 250 FORMENTI 250 SANGEMINI 200 SAIP 200 ESSETI 100 FIMES 80 .EPETIT 70 y so» con h mentalizzato fini privati» Antonio Vittoria Sopra: De Lorenzo

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