Vuoi un super manager? Mandalo alla scuola di guerra di Valeria Sacchi

Vuoi un super manager? Mandalo alla scuola di guerra NOMI E GLI AFFARI Vuoi un super manager? Mandalo alla scuola di guerra Rai senza pace. Con normale buonsenso, il neo presidente Claudio Demattè ha appena finito di chiedere la remissione dei mandati ai direttori Tg, ed ecco salire il controcanto di Elvira Sellerio, uno dei cinque nuovi consiglieri scelti da Giovanni Spadolini e Giorgio Napolitano. (E si dice che di quest'ultimo l'editrice palermitana sia stata la candidata. Il controcanto, difatti, sembra fatto apposta per difendere il Tg3 e il suo patron, Sandro Curzi). Pochi sanno che, per legge, un consiglio di amministrazione non può avere meno di cinque membri. Ma, in un Paese come l'Italia, cinque consiglieri sono come centomila. Quantomeno, assicurano rissa continua. Curioso e Giovanni strabico Paese Spadolini l'Italia. Il ret- L'economista Mario Monti tore della Bocconi Mario Monti non ce l'ha fatta a diventare ministro del Tesoro del governo Ciampi (cui non risparmia colpetti di spillo), ma il prorettore Demattè è stato scelto per la presidenza Rai. C'è qualcosa di sbagliato nella gloriosa università milanese, tempio dell'economia e della finanza, o siamo entrati in era Helzapoppin'? Restiamo nei dintorni dell'editoria, che chiude i battenti prima delle vancanze un po' ammaccata da un giugno a vendite zero. E troviamo Franco Maria Ricci, che genialmente rispunta con una proposta di «cultura padana», perfettamente sincronizzata alla nuova era: «Po», quaderno semestrale sponsorizzato dalla Cassa di Risparmio di Parma (patria natale di Ricci) e Piacen¬ za. «Po», alternativa al solito house-organ, festeggia la nascita della Cassa, frutto della fusione tra Banca Emiliana e Cassa di Piacenza. Una fusione che, nei sogni del presidente Luciano Silingardi guarda oltre: a possibili intese con Reggio Emilia, Alessandria, Banca Ceriana, e chiunque ci voglia stare. Ancor più ambizioso, Ricci punta all'en plein, e spera di convincere a entrare in «Po», con due numeri a testa, Enrico Filippi, presidente della Cassa di Torino, Roberto Mazzotta presidente di Cariplo e Orazio Rossi, che invece è presidente della Cassa di Padova e Rovigo. Mani Pulite rialza la testa, tenta il contrattacco. Della serie: «muoia Sansone... eccetera». . Silvano Viviana Lec- Larini Franco Maria Ricci chi, moglie di Silvano Larini, uno dei grandi strateghi del business craxiano, chiede 50 milioni di danni per «violazione del diritto all'immagine» a «Uomini e Business», mensile underground (nel senso etimologico del termine) di Peppino Turani. Il numero di aprile, l'aveva ritratta in copertina sotto il titolo «Bulli e pupe»'. Particolare commovente: il servizio sul circo socialista, che porta foto di Claudio Dini (MM), Margherita Boniver, Gianni De Michelis, Bobo e Scintilla, oltre a Bettino Craxi e moglie Anna, è firmato con lo pseudomino <(Andrea Sperelli». Qualcuno sostiene che, dietro la sigla dell'irresistibile protagonista de «Il Piacere», si celi la penna (freudiana) dello stesso direttore Turani. Trasferiamoci in Francia dove l'ultima novità sono i «corsi di spionaggio per manager» lanciati dal generale Picot-Duclos (vent'anni nell'Armée consacrati all'Intelligence) e da Christian Harbulot, autore dell'opera «La Macchina da guerra economica». Sostenitrice finanziaria dell'impresa la Cogepag, holding che comprende un gruppo di società che hanno come finalità di «mettere al servizio dei Paesi stranieri, il savoir-faire dell'istituzione militare francese». Tradotto: il passo del gattino e novelle Mata Hari per aggredire i mercati. Sempre in Francia va a gonfie vele il prestito lanciato da Edouard Balladur, a fronte delle privatizzazioni. La richiesta è stata Edouard due volte su- Balladur periore all'offerta. Anche per l'ultima tranche di titoli British Telecom, messi sul mercato da John Mayor il successo è garantito. Sulle privatizzazioni italiane stanno invece lavorando i quattro consulenti della task force del Tesoro, guidati da Mario Draghi. E in prima linea c'è il presidente dell'Ili, Romano Prodi, il cui mandato è preciso e vincolante «vendere tutto». Ordine non semplice. Non solo per via della congiuntura debole, ma anche per la resistenza ferrea che oppongono tutti i manager delle aziende Iri, nessuno escluso. Ma ormai nessuno può fermare la locomotiva in corsa. L'ha capito Piazza Affari, dove la settimana si è chiusa con un rialzo del 2%, e il ritorno al sorriso del presidente Attilio Ventura. Volti terrei, viceversa, per gli uomini e gli ex uomini del clan Ferruzzi. Tutti in attesa del verdetto del cardinale Pippo Garofano. Il quale starebbe consegnandoli, uno dopo l'altro, nelle mani di Mani Pulite. Per Raul Gardini si avvicina una piccola grana in più. Uno dei soci forti della Isa, Ivano Beggio, padrone di Aprilia, è oberato da debiti pari al doppio del fatturato di gruppo, e da 40 banche che gli chiedono ragione. Ecco dunque la stagione dei saldi: Beggio ha già messo in vendita la produzione di mobili per ufficio e cucine, la Aprilia occhiali e il 2% della Isa. E per salvare il core business, anche le motociclette. Valeria Sacchi Il presidente Iri Romano Prodi Giovanni Spadolini L'economista Mario Monti Silvano Larini Franco Maria Ricci Edouard Balladur Enrico Filippi Il presidente Iri Romano Prodi