«Privatizzo le Poste e vendo Bot» di Renato Ambiel

In arrivo la grande «rivoluzione»: 35 mila in esubero, servizi a tutto campo In arrivo la grande «rivoluzione»: 35 mila in esubero, servizi a tutto campo «Privatili® le Poste e vendo Bot» Pagani: ministero addio, dal '94 camhierà tutto A TUTTO GAS VERSO ELASM ANOVARA LL'UFFICIO postale potremo acquistare e incassare Bot e Cct, oltre ai valori bollati. Giocare al lotto ed ottenere certificati giudiziari, catastali ecc. per via telematica. La «rivoluzione» partirà il 1° gennaio prossimo con la prevista trasformazione delle poste in spa. Ci vorranno quattro anni per un'operazione storica che porterà all'azzeramento del deficit (4 mila miliardi su un bilancio di 16 mila) ed alla produzione di utili ma prevede anche un «taglio» di posti di lavoro (35 mila su un organico di 234 mila) ricorrendo al blocco del turn over ed ai prepensionamenti. Un anno fa la cessione dei telefoni di Stato all'Iritel, adesso la privatizzazione delle poste. Al ministero, di fatto, hanno tagliato le gambe. Che senso ha mantenerlo ancora in vita? «E infatti scomparirà - risponde Maurizio Pagani che ha l'ambizione di essere l'ultimo ministro italiano delle Poste - ma è necessario procedere per gradi. In settimana presenterò un disegno di legge per la creazione di un ministero molto snello e agile (una sorta di ministe- ro "effimero'' o a termine con un migliaio di dipendenti) che avrà compiti di controllo e indirizzo per questa trasformazione. E' prevista anche la creazione di un'«autority» sul modello inglese che, da una parte controlli la corretta erogazione dei servizi e dall'altra recepisca le osservazioni degli utenti. La complessa normativa giuridica non lo consente ancora. Quando sarà approvato il disegno di legge che ne prevede l'istituzione, al ministero resteranno solamente funzioni di indirizzo. Allora potrà essere assorbito da un altro organismo statale. Mi auguro che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile. Avrò così raggiunto i miei obiettivi». Sarà eliminato un organismo che produce deficit e non dà servizi efficenti. A servizi efficienti ed economici punta, invece, la nuova spa delle poste. «Ma sopratutto a valorizzare il tesoro nazionale costituito dalla rete postale che si avvale di 14.700 uffici locali (i Comuni sono 8 mila e le caserme dei carabinieri 4500) - aggiunge Pagani -. I servizi a rete saranno l'ossatura del Paese. Noi abbiamo una grande fortuna qualora si pensi che tutti gli uffici postali potranno essere trasformati in altrettanti terminali telematici. Saranno in grado di portare anche nel paesino di montagna più sperduto servizi avanzati quali certificazioni di qualsiasi natura e servizi para bancari come appunto la vendita di certificati di credito accanto ad altre operazioni di diverso tipo che non saranno in concorrenza, ma in sinergia col sistema bancario». Ma c'è di più, secondo Pagani nei paesi a basso traffico gli uffici postali potrebbero essere condotti in franchising come avviene in Stati Uniti e Danimarca. Fornirebbero anche servizi diversi da quelli esclusivamente postali come, per esempio, lo svolgimento di pratiche amministrative o di agenzia di viaggio. «In località particolarmente disagiate gli uffici postali assolverebbero così anche un rilevante servizio sociale. L'organico attuale è certamente pletorico rispetto ai servizi che garantisce. Ma opportunamente riorganizzato ridarebbe la dignità del lavoro ai dipendenti postali garantendo servizi utili alla nazione». Renato Ambiel Il ministro Maurizio Pagani

Persone citate: Maurizio Pagani

Luoghi citati: Danimarca, Stati Uniti