Previdenza è retromarcia
Previdenza/ è retromarcia Previdenza/ è retromarcia Il governo studia alternative al prestito forzoso del 25% ROMA. Non si allenta la tensione sul «prestito forzoso», cioè il vincolo di tesoreria che la «manovrina» sui conti pubblici del '92 ha imposto agli enti previdenziali privati che erogano le pensioni a quasi tutte le categorie di professioni nella misura del 25% del loro patrimonio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Maccanico riceverà mercoledì 21 luglio alle 17 una delegazione di liberi professionisti che ha chiesto di essere ascoltata sulla questione. Nel frattempo, dopo due giorni di assemblee in tutta Italia, i rappresentanti di casse, ordini e associazioni dei liberi professionisti hanno preannunciato una giornata di sciopero per protestare contro il provvedimento. La modifica più praticabile finora ipotizzata per il decreto è stata proposta dal presidente della commissione Finanze del Senato Forte ed approvata dalla commissione stessa e dalla commissione Bilancio. Si tratterebbe, in sostanza, di convertire il prestito forzoso in un vincolo di portafoglio di pari im¬ porto. In altre parole gli enti previdenziali, anziché dover affidare per cinque anni all'erario pubblico il 25% del loro patrimonio a fronte di un interesse lordo dell'8% sarebbero soltanto obbligati di sottoscrivere, con lo stesso importo, nuove emissioni di titoli di Stato a lungo termine, dal rendimento in linea con quelli di mercato e quindi negoziabili. Il Tesoro troverebbe dunque clienti per titoli a lungo termine e gli enti non dovrebbero di fatto rinunciare alle proprie risorse. La cosa, tuttavia, non sarebbe priva di conseguenze per l'erario. I 2000 miliardi attesi dal provvedimento nella sua attuale stesura verrebbero infatti contabilizzati come un introito (pur non essendolo: tra cinque anni andrebbero infatti comunque restituiti, come un qualunque debito). Mentre l'emissione di titoli non potrebbe essere considerata allo stesso modo. Comunque vadano le cose, per poter essere efficace ogni modifica del provvedimento andrà varata entro la fine di settembre, allorché è previsto che scatti il preitito.
Persone citate: Antonio Maccanico
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