Ciampi: fermiamo la strage
Ciampi: fermiamo la strage Ciampi: fermiamo la strage Appello del presidente del Consiglio al vertice centroeuropeo a Budapest BUDAPEST. Gran parte delle discussioni tra i dieci capi di governo e i ministri degli Esteri della Cei (Iniziativa centroeuropea: Italia, Austria, Ungheria, Polonia, Cechia, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Bosnia e Macedonia) ieri a Budapest, è stato assorbito dal problema della guerra in Bosnia. Benché privi di poteri decisionali, i Dieci, che parlano a nome di 150 milioni di abitanti, hanno insistito nella loro dichiarazione comune sulla necessità assoluta di mettere fine allo sterminio. Il presidente del Consiglio italiano Carlo Azeglio Ciampi, nel suo intervento ha proposto ai Paesi aderenti di lanciare un «unanime e appassionato appello» al mondo affinché si giunga a una conclusione del conflitto in Bosnia e nelle altre nazioni dell' ex Jugoslavia, «che può essere solo frutto del prevalere della ragione». Per Ciampi, il quale ha parlato di «drammatico conflitto che turba i nostri animi, che ci angoscia», non le armi, ma solo la forza della coscienza civile può fare il miracolo di rompere la spirale di sangue e di distruzione. I capi di governo dei nove Paesi partecipanti al vertice di Budapest dell'iniziativa centroeuropea si sono pronunciati per l'integrità territoriale della Bosnia Erzegovina e per convocare «al più presto» una conferenza al massimo livello per adottare misure che tutelino le minoranze etniche. I nove, si legge nel documento finale, «riaffermano il loro impegno per una soluzione negoziale basata sui principi della conferenza di Londra che si riflettono nel piano di pace Vance-Owen; in particolare l'indipendenza, sovranità e l'integrità territoriale della Bosnia. L'iniziativa respinge la pulizia etnica nell'ex Jugoslavia e sottolinea l'inammissibilità della conquista di territori con la forza. Din-ante la conferenza stampa congiunta, con quattro rappresentanti dell'ex Jugoslavia e altri tre capi di governo slavi (Polonia, Cechia e Slovacchia), tanto che sembrava di assistere a una conferenza panslava più che mitteleuropea, il primo ministro croato Valencic, con un occhio ai negoziati serbo-croati di Ginevra, ha dichiarato che Zagabria è «interessata alla integrità della Bosnia». Affermazione che è stata salutata dal ministro degli Esteri italiano Andreatta, il quale ha tuttavia aggiunto che «è difficile capire il nuovo atteggiamento croato, quanto ci sia di vero e quanto sia propaganda, considerato che gli aiuti umanitari alla Bosnia hanno incontrato difficoltà proprio in territorio croato».
Persone citate: Andreatta, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi
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