Palermo di Au. Min.
Palermo Palermo Leoluca Orlando super-favorito Ma c'è chi punta su Maria Falcone PALERMO DAL NOSTRO INVIATO C'è un solo nome che gira per Palermo, un solo candidato, quasi un predestinato: Leoluca Orlando. Sembra incredibile, ma nel capoluogo siciliano gli avversari del leader della Rete soffrono di una «sindrome» Orlando. Se l'ex sindaco della cosiddetta «primavera palermitana» è in pista da sempre, gli altri partiti sono immobilizzati. Così, piano piano, la lista degli alleati, degli elettori di Orlando si allunga: alla Rete si sono aggiunti prima il pds e poi i Verdi. E gli altri? Niente. L'uomo di «Alleanza Democratica», Giuseppe Ayala, pregato e ripregato, ha deciso di non correre contro Leoluca Orlando: ha paura che una sconfitta a Palermo gli rovini l'immagine nazionale. E addirittura i pidiessini danno per sicuro che alia fine anche lui appoggerà l'ex sindaco nel suo tentativo. Gli altri, quelli che rimangono, fanno per ora nomi che non sembrano disponibili, candidature che non vengono confermate o che sfioriscono nel volgere di un giorno. Altri nomi, invece, rimangono nell'aria, ma non si concretizzano. Primo fra tutti, in questa serie, è quello della sorella del giudice Falcone, Maria Falcone, sponsorizzata da molti de e dal sottosegretario alla Protezione Civile, Vito Riggio. Ma l'interessata, per ora, non è convinta (anche se dicono che lo stesso Martinazzoli sia sceso in campo per superare le sue resistenze). Si è parlato anche di Elvira Sellerie ma anche lei ha detto «no». E ora, ultimo nome uscito fuori dalla ruota, si vocifera del fratello del giudice Borsellino. Così, le uniche candidature che si vanno ad aggiungere a quella di Orlando, sono quelle di concorrenti senza storia, come Ernesto Di Fresco, un ex de che ora si è messo alla testa di una sorta di lega locale, l'U¬ nione Popolare siciliana. Continua ad essere muta an che la democrazia cristiana non si sa se per prudenza o perché non sa che pesci pigliare. Oltre all'idea di Maria Falcone, Mattarella e soci avevano pensato al segretario della Cisl regionale, Cocilovo, ma anche lui si è tirato fuori. Il partito sembra quasi rassegnato a ritrovarsi Leoluca Orlando sindaco di Palermo. «E' una cosa - dice il presidente della giunta regionale, il democristiano Pippo Campione che non va drammatizzata». Non ne fa una questione di vita o di morte neanche Vito Biggio, da sempre considerato l'anti-Orlando nella democra zia cristiana palermitana. Lui che adesso si trova in bi lieo tra la de di Martinazzoli e i Popolari di Mario Segni, addi rittura medita un piano rivoluzionario. «Voglio vedere se davvero Ayala - confida Riggio - si prepara a schierarsi con Leoluca Orlando. Se vedo che tutti vanno da quella parte, allora li buggero sul tempo. Vado io da Orlando e gli propongo di presentarci in accoppiata. Ma vedrete che alla fine qualcuno uscirà fuori. Magari sarà una persona come Elda Pucci che, senza dir niente a nessuno, si farà avanti da sola». [au. min.]
Luoghi citati: Palermo, Vito Biggio
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