Sindaci a novembre il test-terremoto

Con le «parziali» quasi tutte le grandi città cambiano giunta, i partiti temono nuove Waterloo Con le «parziali» quasi tutte le grandi città cambiano giunta, i partiti temono nuove Waterloo Sindaci, a novembre il test-terremoto L'Italia dei Comuni si prepara all'autunno caldo NROMA ON c'è ancora una data certa, ma i partiti della prima Repubblica già lo sanno: dopo il test-terremoto di giugno, le elezioni a Roma, Genova, Venezia, Palermo (e forse Napoli) sono la prova d'appello che per qualcuno potrebbe suonare fatale. Più di tutti rischia la de, che alle elezioni di autunno (si dovrebbe votare il 21 novembre e il 4 dicembre) si presenterà per la prima volta col suo volto nuovo, o quanto meno col maquillage rifatto all'assemblea costituente in programma fra 5 giorni a Roma. Martinazzoli e i suoi se lo sono ripetuto nelle riunioni a porte chiuse degli ultimi giorni: la nuova «Cosa bianca» non può permettersi il «lusso» che si è concessa la de nella sua ultima battaglia, nella Waterloo di giugno: quello di non presentare un proprio candidato ai ballottaggi delle cittàclou, Milano, Torino e Catania. La post-dc che nascerà la prossima settimana a Roma dovrà lavorare subito per trovare, prima delle vacanze, candidati forti, «o quanto meno da portare al ballottaggio», dice Francesco D'Onofrio, uno degli emergenti del partito. E anche Occhetto, ora che Segni si è messo in proprio e Orlando gli fa gli occhi dolci, sarà chia¬ mato a una scelta impegnativa: ripetere il pendolo (a Milano con la Rete e Rifondazione, a Torino contro), oppure impegnarsi in opzioni più nette? E sarà una prova terribile per il «nuovo» psi di Del Turco. «Sarà un test difficile - spiega Daniele Fichera, nuovo capo della segreteria del Garofano - perché dovremo superare la diffidenza delle altre forze di sinistra e tentare l'avvio di una rimonta». Chi rischia meno di tutti è Umberto Bossi, che a Roma, Napoli, Palermo gioca fuori casa, ma che se azzecca i candidati giusti potrebbe puntare a conquistare due città come Venezia e Genova, ancora ai margini deH'«impero del Carroccio». Comunque un test probante. Il ministero dell'Interno non sa ancora quanti saranno gli elettori chiamati alle urne (ci si potrebbe avvicinare a quota otto milioni), molti Consigli comunali potranno essere sciolti nelle prossime settimane, ma un dato è certo: completato il turno autunnale, quasi tutte le grandi città italiane avranno un nuovo sindaco. Tra le grandi aree metropolitane soltanto quattro si ritroveranno alla fine del 1993 con sindaci e assemblee eletti ancora con le vecchie regole: Firenze, Bologna, Bari e Cagliari. [f. mar.] re, la aaata lli la alon dai to ronelo co ne ha afni o li Taniodose bastadedevococagoallunscsacociresraneunqusu«Mmal po Alcune città che si preparano all'appuntamento con le urne Ugo Signorini Mirella Barracco Leoluca Orlando Alessandra Mussolini Maria Falcone

Persone citate: Alessandra Mussolini, Daniele Fichera, Del Turco, Francesco D'onofrio, Leoluca Orlando, Maria Falcone, Martinazzoli, Occhetto, Ugo Signorini Mirella, Umberto Bossi