Obree fa tremare il record di Moser

Ora fallita, ma è il top a livello del mare Ora fallita, ma è il top a livello del mare Obree fa tremare il record di Moser Graeme Obree, ciclista scozzese dilettante di 27 anni, ha mancato il primato mondiale assoluto dell'ora: 50 chilometrti e 689 metri, contro i 51,151 di Francesco Moser il 23 gennaio 1984 a Città del Messico. Da notare che nei giorni scorsi Obree era stato accreditato di km 51,525, cioè 374 metri meglio del Moser ufficiale: e dunque si può parlare, a proposito di quell'exploit misterioso, di misura fantasma. Però lo stesso Moser, che proprio noi abbiamo informato al suo telefono cellulare di quanto accaduto ieri a Hamar, Norvegia, ha detto: «E' una bellissima prestazione. La migliore del mondo a livello del mare e la migliore del mondo su pista coperta». In pratica, Obree ha tolto a Moser due primati ufficiosi (ormai il riconoscimento ufficiale è per un solo record, dovunque conseguito): quello a livello del mare, i 49,801 del 3 ottobre 1986 al Vigorelli di Milano, e quello indoor, i 50,359 del 21 maggio 1988 a Stoccarda. Moser peraltro è sempre pronto a vedersi togliere il primato: «In quota mi pare che questo Obree potrebbe essere minaccioso eccome». Così come è sempre intenzionato a recarsi in Messico il prossimo gennaio per cercare, a 43 anni di età e a 10 dal primato, di raggiungere, ovviamente in quota, i 50 chilometri, in una sorta di grande sfida con se stesso. Obree ha detto di voler ritentare già oggi, tornando però alla bicicletta dei misteriosi 51,525, quella artigianale, fatta da lui, con telaio rotondo di forma, dai tubi classici, ancorché mancante del tubo superiore. Ieri ha gareggiato con una fantabici in fihra di carbonio fornitagli dalla Reynolds, con ruote a tre razze, forcella unica a destra, telaio piatto: evidentemente è stato convinto a ciò da ragioni economiche. Da notare che il prossimo 24 luglio a Bordeaux, pista coperta in legno simile a quella di Hamar, stesso sviluppo di 250 metri, si cimenterà anche Chris Boardman, l'inglese dominatore dell'inseguimento a Barcellona. Delusione per Obree? Non diremmo proprio. Lo stesso Moser ha applaudito lo scozzese, che ai 2280 metri di Città del Messico, nell'aria povera di ossigeno e perciò di resistenza alla penetrazione, potrebbe valere già così i 52 chilometri. Si tenga poi conto del raggio corto della pista norvegese, ricavata all'interno di quello che sarà un Palasport per il pattinaggio ai Giochi invernali di Lillehammer 1994. Il rapporto di Obree, che pedala in posizione avanzatissima, con il dorso parallelo alla pista e con il torace «compresso» dalla posizione delle braccia, è stato un mostruoso 52x12, con uno sviluppo intorno ai 9 metri e 25 centimetri per pedalata, quasi un metro più del Moser «messicano». Lo stesso Moser si è detto sbalordito: «Si poteva pensare che simili rapporti non fossero praticabili per un'ora». E la performance si ammanta di stranezza se si pensa alla posizione in sella, terribile per la respirazione, dello scozzese. A questo punto anche l'idea di ritentare il primato domani non sembra così folle. In effetti Obree, anche se non ha confermato la distanza ufficiosa, ha aperto la porta alla rivoluzione del primato dell'ora. Boardman potrà fare meglio o peggio di lui, ma importante è che, dieci anni dopo Moser, che spaventò un po' tutti, si riprenda a pensare che l'ora in bicicletta è da visitare più che da temere. Moser è il primo a spingere per questa operazione, e pazienza se qualcuno gli toglierà il primato. [g. p. o.] Lo scozzese Obree durante il tentativo di battere il record di Moser [reuteri

Luoghi citati: Barcellona, Bordeaux, Città Del Messico, Messico, Milano, Norvegia, Stoccarda