Miss Velocità non teme i campioni

Daniela Tognoli, una bella ragazza di 21 anni, debutta al Mugello nella 125 Daniela Tognoli, una bella ragazza di 21 anni, debutta al Mugello nella 125 Miss Velocità non teme i campioni «Non sono femminista, amo soltanto correre Gianola, un gentleman: mi ha fatto da maestro» MOTOMONDiALE SCARPERIA. Le hanno già appiccicato addosso un soprannome: «Miss Velocità». Lei, in cuor suo, sente di meritarlo. Ma, per il momento, la prima giornata del suo weekend di sogno si è chiusa con una mezza delusione: è ultima nella classifica delle prove; staccata di 5" abbondanti dal vertice della classifica. Daniela Tognoli, comunque vadano le cose, domani sulla pista del Mugello diventerà la prima ragazza italiana schierata al via di un GP mondiale della motovelocità. Anche se, per il momento, impreca. «Colpa della moto: si è rotta una fascia, la carburazione era troppo grassa...». Le parole che puoi sentire da un qualsiasi pilota: stupisce che a proferirle sia quella biondina, davvero graziosa, gli occhi dolci, ma una grinta che impone rispetto. E una gran voglia di dimostrare che non è qui per caso, che la possibilità di correre il GP di San Marino assieme ai piloti che combattono per il Mondiale della 125, se l'è meritata. E che i panni della suffragetta, che qualcuno vorrebbe farle vestire, non le si addicono. «Corro in moto perché mi piace. Sono un pilota, voglio fare questo mestiere. Andare in moto tornerà ad essere unicamente un hobby soltanto se dovessi accorgermi di non essere abbastanza competitiva. Magari il mio esempio servirà a qualche altra ragazza per vincere la paura del confronto con i piloti maschi; ma non sono qui per compiere una missione femminista; questo scordatevelo». Ventuno anni, di Bergamo, diploma di geometra con esami sostenuti un anno fa, nei giorni a cavallo di un weekend di corse a Misano dove riuscì - prima italiana nella storia - a vincere una gara non riservata alle sole ragazze. E un papà, industriale del cemento, tanto appassionato di corse motociclistiche e sufficientemente ricco da metterle a disposizione una squadra vera che poi, anche senza di lei, si fa onore sulle piste del Mondiale. «Emozioni particolari per il debutto? No, soltanto una bella arrabbiatura per quella moto che non voleva saperne di viag¬ giare, e anche la gioia di vedere il mio compagno di squadra Luigi Ancona secondo in prova. Obiettivi immediati? Domani, nelle ultime prove, devo ridurre il distacco dai primi». Ambiziosa e cocciuta. Ma anche sufficientemente realista per ritenersi più fortunata di altre «colleghe» che hanno tentato strade analoghe. Come Giovanna Amati per la quale il debutto in F.l è stato un mezzo disastro «Non l'ho conosciuta; ma lei ha dovuto affrontare difficoltà ancora maggiori di me. Mi sembra che le avessero dato una macchina non competitiva». Tanta grinta e anche tanta voglia di non essere un personag- gio fenomeno di un solo giorno. Con la genuinità della ragazza che sta coronando un sogno. «Stare qui, nel paddock di un Gran Premio. E da pilota. Una cosa bellissima. Il mio idolo è Capirossi, ma nella mia categoria, la 125, il preferito è Ezio Gianola. Bene, pensate che questa mattina, nelle prove «libere», lui è venuto da me, mi ha dato qualche consiglio, prezioso, poi mi ha fatto strada in pista insegnandomi le traiettorie. Bravo, davvero un gesto così non me lo sarei mai aspettato. Adesso però devo arrangiarmi da sola. Devo agganciarmi al gruppetto giusto, veloce ma non troppo, per imparare». Forse per questo ha rimediato 5" da Waldmann con l'Aprilia, moto costruita da una casa che ieri si è fatta onore anche nelle 250 con il francese Ruggia, primo davanti a Capirossi (Honda) e a Reggiani, con l'altra Aprilia. Nella 500 il più veloce è statù Doohan con una Honda che funzionava alla perfezione, non come quella di Daniela. Carlo Ganzano Daniela Tognoli: «Capirossi il mio idolo, Gianola il preferito»

Luoghi citati: Ancona, Aprilia, Bergamo, San Marino, Scarperia