A Grosseto la prima donna prefetto

A Grosseto la prima donna prefetto La città toscana fa il bis «rosa», da un anno anche il questore è una lady A Grosseto la prima donna prefetto E Sica lascia Bologna per andare a Bruxelles ROMA. E' donna il nuovo Prefetto di Grosseto. Ed è la prima volta, nella storia d'Italia, che l'«altra metà del cielo» assume la responsabilità effettiva di una Prefettura. Anna Maria D'Ascenzo, direttore centrale del personale presso la direzione generale della Protezione civile, è stata destinata alla sede toscana dal consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno Mancino. (Nella stessa riunione, il governo ha nominato altri 16 nuovi prefetti, tra cui altre tre donne; 14 prefetti di prima classe; e 5 commissari di governo. Inoltre, la Prefettura di Bologna è stata affidata ad Enzo Mosino, in sostituzione di Domenico Sica, che da Bruxelles coordinerà le polizie europee nella lotta alla criminalità, al narcotraffico e al terrorismo). Squilla in continuazione il telefono nell'ufficio della dottoressa D'Ascenzo. Compie gli anni proprio oggi, 17 luglio; e la nomina, arrivata alla vigilia, raddoppia gli auguri. «Mi sento molto gratificata - confessa -. E' il coronamento di una carriera. Un traguardo importante; non solo per me, ma per tutte le donne. Erano anni che aspettavamo un giorno come questo». Scherza: «Ci rifaremo. Basti ricordare che, nell'ultima tornata di nomine a vice prefetto-ispettore, l'hanno spuntata 14 donne e 10 uomini. Il sorpasso...». Parla della sua vita, della carriera. «Sono nata ad Asinara, dove papà, che costruiva ponti per il ministero dell'Africa italiana, si era trasferito con la mamma. Siamo rientrati in Italia quando io avevo 9 anni, dopo la morte di mio padre disperso in guerra. Lavoro al ministero dell'Interno da 27 anni; tanti quanti ne ha mia figlia, oggi ingegnere elettronico e dottore di ricerca alla Sapienza di Roma», dice con l'orgoglio della donna che, da sola, ha saputo coniugare attività professionale e vita in famiglia. Tre anni fa, la nomina a Prefet¬ to, insieme all'attuale vicecapo della Polizia Maria Cortellessa Dell'Orco; ma, sinora, l'incarico si è svolto all'interno del ministero. Ha un rimpianto: «Lasciare la responsabilità di capo del personale dei vigili del fuoco. Fino ad oggi scherza ancora - avevo la possibilità di amare 24 mila uomini tutti in una volta sola. So già che mi mancheranno...». Ama Mozart e la musica classica in genere: «Per me, è come una droga». Confessa di avere poco tempo per leggere: «Passando almeno dodici ore al giorno in ufficio, mi resta solo il tempo per vedere i quotidiani». Ma avanza un desiderio: «Non chiamatemi "prefettessa". Al massimo, quel titolo spetta alla moglie del prefetto». E - a chi resta incerto sull'uso «non sessista» della lingua - ricorda che, nel '90, dopo la nomina a Prefetto con incarico presso il ministero, l'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga risolse il problema «nel modo più logi- co»: «"Lei - mi disse - è la Signora Prefetto"». Con Anna Maria D'Ascenzo in Prefettura, Grosseto fa il bis «rosa». Da oltre un anno, infatti, la Questura della città è guidata da un'altra donna, Maria Barbantini. «Coniugheremo al femminile i problemi di questa provincia commenta Anna Maria D'Ascenzo - conosco abbastanza bene questa zona ed i suoi problemi, primo fra tutti quelli di carattere ambientale». Mario Tortello