Il capo degli 007: inglesi date una mano a Bond di Fabio Galvano

Il capo degli 007: inglesi date una mano a Bond E' una donna, parola d'ordine glasnost Il capo degli 007: inglesi date una mano a Bond «Abbiamo bisogno di voi, se vedete qualche cosa di sospetto scriveteci» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Proprio come Pippo Baudo: «Scriveteci». L'indirizzo è semplice: casella postale 3255, London SW1P 1AE. Ma l'invito al pubblico inglese non è venuto dal presentatore di un varietà televisivo, bensì dalla donna che è a capo dei servizi segreti. Lanciando un'inattesa e sorprendente «operazione trasparenza», Stella Rimington ha voluto spiegare che cos'è e come funziona il mondo degli 007; un mondo che fino a quattro anni fa ufficialmente non esisteva neppure. Si è lasciata fotografare nel suo ufficio, ha fatto parlare alcuni suoi agenti con i giornalisti, addirittura ha pubblicato un opuscolo - trentasei pagine, cinque sterline nelle migliori librerie - con tanti dati che a molti agenti rivali devono essere costati giorni e settimane di angosciose indagini. «Scriveteci - ha detto agli inglesi - se avete informazioni utili per fronteggiare le minacce sempre più complesse alla sicurezza del Paese»: abbiamo bisogno di voi come voi di noi, le vostre lettere saranno trattate con la massima discrezione. Tutti James Bond per Sua Maestà. Stella Rimington, 58 anni, ha lasciato cadere quasi con entusiasmo la segretezza dei suoi servizi; proprio mentre il governo annunciava trasparenza anche nei rapporti con i cittadini (che potranno d'ora innanzi prendere visione di tutti gli incartamenti che li riguardano) e mentre sui giornali comparivano documenti su due secoli di segreti che regi¬ strano l'atto di nascita dei servizi e molte avventure che hanno cambiato la storia. La caduta del comunismo, ha detto, ha provocato enormi cambiamenti nell'ambito della sua organizzazione: sono minori i pericoli di sovversione e spionaggio, ma è cresciuta la minaccia dovuta al terrorismo e alla proliferazione di armi nucleari, chimiche e biologiche. E infatti rivela che il 70 per cento del lavoro svolto dai duemila dell'MI5 - la sigla dei servizi - è dedicato al terrorismo (44 per cento irlandese, 26 per cento internazionale, soprattutto mediorientale), il 25 per cento al controspionaggio, il 5 ai movimenti sovversivi. E' un encomiabile esercizio di glasnost all'inglese. Da cui si apprende che dall'anno prossimo l'intera organizzazione si sposterà nell'edificio di Millbank dove già operava negli Anni Trenta; che più della metà degli agenti sono donne e che la maggioranza è sotto i 40 anni. La pubblicazione dell'opuscolo, ha affermato Stella Rimington, che ha posato ieri per la sua prima foto ufficiale, «deve servire per dissipare alcune delle favole che circondano l'MI5». Compito dei servizi, ha detto, è fronteggiare le attività che minacciano la sicurézza nazionale: «Non tocchiamo quindi, ad esempio, né la droga né la delinquenza organizzata». E le conversazioni della famiglia reale? «Nessun monitoraggio di individui soltanto perché sono celebri o in posizione di particolare responsabilità». Fabio Galvano

Persone citate: Bond, James Bond, London, Pippo Baudo, Stella Rimington

Luoghi citati: Londra