«Abbasso i giornalisti-scrittori»

«Abbasso i giornalisti-scrittori» polemica. Pedullà attacca, rispondono le grandi firme «Abbasso i giornalisti-scrittori» Ma davvero producono letteratura insignificante? EA letteratura non è morta, viva la letteratura. Però abbasso gli inquinatori, quelli che rovinano il mercato delle lettere: abbasso cioè i giornalisti-scrittori. Astuti reporter! Sono loro i più furbi, poiché grazie alla loro abilità nel mestiere della scrittura vendono merce avariata». A mettere sotto accusa i giornalisti-scrittori, i cui libri sono spesso ai vertici delle classifiche, è stato il critico Walter Pedullà durante la presentazione della serata finale del Campiello che si terrà il 4 settembre. L'ex presidente della Rai è nella giuria della competizione veneziana, alla cui finalissima partecipano oltre a Raffaele Crovi, Stefano Jacomuzzi e Fulvio Tomizza, ben due giornalisti-scrittori: Antonio Debenedetti e Gabriele Romagnoli. Pedullà ha accusato i giornalisti di produrre letteratura all'acqua di rose e insignificante: «Conoscono bene le regole del gioco, il ritmo e la rapidità di scrittura». Ma i loro libri non hanno il sapore e l'impatto di un autentico prodotto letterario. Meglio dunque gli scrittori «puri»? Il critico si mostra sorpreso che le sue dichiarazioni possano suscitare scalpore: «Non è una denuncia la mia. Sarebbe rivolta anche contro me stesso che sono un giornalista da tanti anni. Però, già Gadda distingueva una particolare specie di letterati, i cosiddetti "boccadoro", gli scrittori che avevano successo grazie al fatto di essere, per esempio, editori di un grande giornale, capitani di industria, avventurieri. A volte vengono accantonati libri bellissimi perché questi personaggi finiscono per prendersi una tale attenzione sui giornali o in tv che lo spazio per tutto il resto è molto poco. Fortuna che i giornalisti non scrivono poesie: se lo facessero ho l'impressione che sarebbero i poeti più letti». Non conosce mezzi termini la reazione di Giorgio Bocca che con Il provinciale e con L'inferno ha toccato rispettivamente le 260 mila e le 390 mila copie: «Pedullà è uno sciocco che considera i lettori degli sciocchi. Non si è mai accorto che in tutto il mondo i libri dei let- terati "puri" non hanno mercato e quelli degli scrittori-giornalisti sono i più venduti? Io, quando scrivevo opere storiche, trovavo sempre qualcuno che mi rimproverava perché non ero uno storico. Poi ho scritto reportage. E poi dei libri che sono stati giudicati molto vicini alla narrativa. Basta un solo esempio: Hemingway. Non era un giornalista anche lui?». «E Piovene chi era, per il professor Pedullà? - ribadisce polemico Enzo Biagi, anche lui autore di grandi successi editoriali -. Esistono dei giornalisti che sono eccellenti scrittori. Però è più difficile il contrario: trovare degli scrittori che sappiano fare egregiamente il lavoro di giornalisti. Le prime 100 pagine del Provinciale di Bocca sono meglio di tante opere di letteratura e di saggistica contemporanea. Nessuno, poi, in Italia vive di un solo lavoro: Moravia, Pasolini, Alvaro, Buzzati lavoravano per i giornali. La verità è che anche i valori estetici propagandati dai critici come eterni sono caduti. Resiste al tempo il non letterato Guareschi e sono scomparsi tutti quelli che non l'hanno mai recensito». Troppe volte i letterati di pro- fessione hanno tradito le attese dei lettori: è l'opinione di Corrado Augias. «Molto spesso ci troviamo sotto gli occhi libri fatti di pagine bellissime, di scrittura squisita ma di contenuti insignificanti. Non sempre i nostri scrittori sono in grado di interessare un vasto pubblico. Viviamo in un momento drammatico, fitto di avvenimenti che è necessario in qualche modo raccontare. Così io distinguerei tra letteratura e narrativa: lasciamo la prima ai pochi che la sanno fare davvero e la seconda a tutti quelli che hanno qualcosa da raccontare, comunque vogliano farlo». Ma è la memoria, il legame con la tradizione e con il passato che fa nascere un'opera d'arte. Altro che rapporto con l'attualità: lo scrittore Vincenzo Consolo ricorda che sono sempre esistiti vari livelli della comunicazione. Alla letteratura di grande qualità si è affiancata quella di divulgazione e di intrattenimento: «E! su questa importante divisione che corre la linea di demarcazione tra Guerrazzi e Manzoni per esempio». Meglio tentare di chiarirsi le idee. Ci sono dei libri che si possono definire giornalistici: «Sono opere che non si propongono di entrare - dice Alberto Bevilacqua - nella storia letteraria, ma possono comunque essere degli ottimi prodotti». Un altro giornalista che primeggia nella hit parade con i suoi saggi, Giampaolo Pansa, accetta con molta ironia la provocazione del critico: «Il professor Pedullà ha ragione. Siamo delle bestie, noi giornalisti. Non facciamo letteratura ma scriviamo soltanto degli articoli lunghi 300 pagine. Pagine nelle quali rimastichiamo gli infiniti articoli che abbiamo già scritto. Ma non è colpa nostra. E' colpa di un tale che un giorno ha detto: "Nulla è più inedito della carta stampata". E allora noi ruminiamo la nostra cartaccia stampata e ci costruiamo dei libracci che, ahimè, vendono 50, 100, 200 mila copie. Che fessi gli italiani che ci comprano e ci leggono. Per fortuna loro il professor Pedullà, sollevato dal peso della presidenza Rai, potrà dargli il romanzo che si meritano». Mirella Serri Bocca: gli autori «puri» non hanno mercato. Augias: non sempre sanno interessare 16 Luglio 1993 a non è morta, atura. Però abuinatori, quelli o il mercato abbasso cioè i Astuti repor furbi, poiché tà nel mestiere ono merce avasotto accusa i i cui libri sono e classifiche, è er Pedullà dune della serata » ias: sare ente ello^^ Qui a lato Enzo Biagi: «Esistono giornalisti che sono eccellenti scrittori. Però è più difficile il contrario». A sinistra Giorgio Bocca Da sinistra Hemingway e Buzzati: due esempi di giornalisti diventati famosissimi scrittori Qui a lato Enzo Biagi: «Esistono giornalisti che sono eccellenti scrittori. Però è più difficile il contrario». A sinistra Giorgio Bocca Walter Pedullà, critico, ex presidente della Rai e giurato del Campiello^^

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