A qualcuno non piace il tangentista in confessionale di Giordano Bruno Guerri

Mondadori blocca il libro di Guerri Mondadori blocca il libro di Guerri A qualcuno non piace il tangentista in confessionale MILANO ADRE, ho peccato di Giordano Bruno Guerri (però il titolo è prowiso rio) rischia di essere il libro più scottante del '93. Se esce. La Mondadori, dopo averlo pubblicizzato annunciandone l'arrivo in libreria nel tardo autunno, si è improvvisamente bloccata su una «pausa di riflessione», come informava il Corriere della Sera di ieri. «Questo non vuol dire assolutamente dicono da Segrate voci vicine alla presidenza - che la pubblicazione è sospesa e neppure che è rimandata». Per ora. Ma la situazione non sembra tranquilla come si vuol far credere e Guerri sospira: «Ho addosso un mare di avvocati». Che cos'è questo libro, quali sono i peccati di cui si ha paura di parlare? Guerri ha passato un anno a inginocchiarsi in un centinaio di confessionali, di un po' tutte le regioni, raccontando ai sacerdoti dietro la grata non storie di sesso e neppure di sangue; ha finto di essere un tangentista, un mazzettaro, ha chiesto consigli, spiegazioni, suggerimenti, ha ascoltato reazioni e commenti non sempre seguiti dalla finale assoluzione. «Ho preso lo spunto proprio dalla dura posizione della Chiesa verso i corrotti e i corruttori», spiega. Il fatto è che Guerri in tasca aveva un registratore. Così tutti i colloqui sono diventati libro. E pare che ve ne siano alcuni davvero incandescenti. Dal buio delle chiese italiane sarebbe saltato fuori qualcosa che è anche «peggio di tangentopoli»: sono di nuovo parole di Guerri. Qualcosa che riguarda il mondo cattolico e la politica? Il giornalista scrittore non vuole dire di più. E' un ottimo conoscitore del milieu per essere autore di Italiani sotto la Chiesa, un Giordano Brun Guerri fortunato saggio uscito proprio quest'anno sempre da Mondadori e al quale, entro H '95, farà seguire una sorta di aggiornamento «arrivando sino ai nostri giorni». Guerri sa quindi benissimo come presentare al pubblico un materiale così delicato. «Tutto era andato perfettamente sino a pochi giorni fa racconta -; alla convention Mondadori-Berlusconi di giugno in Sardegna avevo spiegato ogni particolare del mio lavoro di fronte a tutta la dirigenza di Segrate, a una ventina di colleghiautori e a 500 librai che subito hanno fatto le loro prenotazioni: 20 mila copie. E 500 librai sono solo una piccolissima parte della categoria». Poi è successo «qualcosa che non dico». Una reazione risentita in casa Berlusconi per il tema trattato dal libro, le tangenti che ora colpiscono duro anche lì? «Fantasie, pure fantasie» è la smentita mondadoriana. Allora lo stop potrebbe venire dal Vaticano? Anche qui l'editore taglia corto: «La verità è che lo stop ce lo siamo imposti noi, per ragioni etiche, dato il carattere particolare di questa inchiesta». «Sì, ma perché tutto questo capita a contratto perfe1 zionato, con date di uscita quasi ufficiali?», si chiede in queste ore Guerri. Il suo non sarebbe certo il primo caso. Rizzoli docet: nell'estate del '90 bloccò L'intrigo di Pansa già confezionato e pronto per le vetrine dei librai. L'autore lo fece uscire a distanza di poche settimane da Sperling & Kupfer. Qualcosa del genere sembrerebbe nell'aria anche per Padre, ho peccato. Guerri non nega di essere assediato dalle chiamate degli altri editori: «Sono state davvero tante, è cominciato il tam-tam». Quale scelta farà? [m. a.] Giordano Bruno

Luoghi citati: Milano, Sardegna, Segrate