Prete sospeso «perseguite» il Papa

Prete sospeso «perseguite» il Papa Cadore, le forze di sorveglianza in allerta per evitare atti inconsulti verso il Pontefice Prete sospeso «perseguite» il Papa Un 'anziana donna lancia un libro sul petto di Wojtyla Oggi Giovanni Paolo IIfinisce la vacanza e torna a Roma LORENZAGO PI CADORE DAL NOSTRO INVIATO Un fantasma si aggira per le montagne del Cadore, e tiene in allarme la sicurezza intorno al Papa, ed è il fantasma di un sacerdote. La «Papal force» di polizia e carabinieri ha ricevuto un fonogramma: «Questura di Vicenza habet comunicato che Zonin Renzo nato a Gambellara ( Vi) il 20-1 -1947 ivi residente, sacerdote sospeso, che in passato habet manifestato proposito avvicinare Santo Padre da alcuni giorni manca da propria abitazione». Tanto basta per mettere in guardia agenti e carabinieri che, in borghese e con aria disinvolta, affollano le tranquille strade di Lorenzago. Già sei anni fa, nel luglio 1988, Renzo Zonin era stato bloccato mentre cercava di superare i cordoni di sicurezza che proteggevano la silvestre tranquillità del Pontefice. Zonin era stato sospeso a divinis nel 1980, dopo aver pas¬ sato circa dieci anni come missionario in Uganda. Nel 1986 aveva preso a ceffoni l'allora vescovo di Vicenza, monsignor Arnoldo Onisto; e anche nel colloquio con il suo successore, monsignor Nonis, non si è mostrato affatto conciliante. Niente di più facile che voglia «parlare» con Giovanni Paolo II per ottenere da lui quella giustizia che non ritiene aver avuto dalla gerarchia. «Non potendosi escludere che citato Zonin - continua il fonogramma - sia diretto questa provincia, pregasi intensificare attività informativa e vigilanza per eventuale individuazione medesimo e per impedire che stesso possa porre in essere atti inconsulti danno S. S. Giovanni Paolo II». Finora Renzo Zonin non si è manifestato. Ma non per questo a Giovanni Paolo II è mancata qualche emozione. Tre giorni fa mentre la sua auto nera percorreva a bassa velocità il centro di' Lorenzago un'anziana villeggiante si è avvicinata di scatto, e ha get¬ tato sul Papa, attraverso il finestrino aperto qualcosa che poi si è rivelato - per fortuna essere solo un libro, che ha colpito Papa Wojtyla sul petto. Infarti a catena nella «sicurezza» pontificia; la Digos ha svolto indagini, ma l'episodio a quanto pare non aveva altro significato al di fuori di un impulso emotivo estemporaneo. Un'altra donna ha scritto «al Papa, a Paolo Frajese e a chi mi pare» diffidando il Papa dal fare discorsi troppo astratti, nel suo viaggio a Denver; «perché Giovanna d'Arco quando si arrabbia può fare cose straordinarie, come Sansone contro i Filistei». E un signore di S. Dona del Piave ha scritto al parroco di Lorenzago, Don Sesto Da Prà, affinché gli organizzasse una partita a scacchi con Papa Wojtyla. Da questa sera Giovanni Paolo II è di nuovo a Roma (a Castelgandolfo, per la precisione), ma un pericolo ben più concreto incombe sul paradiso montano del Pontefice. Il Consiglio comunale di Lorenzago ha deciso di costruire un campeggio fra il paese e il Castello di Mirabello, capace di ospitare 568 persone e 142 automezzi. Gli abitanti di Lorenzago sono poco più di seicento, e si raccolgono firme per una petizione da parte di cittadini «convinti che non si debbano sottovalutare i gravi riflessi sull'impatto ambientale che tale struttura provocherà». E' forse al Papa non piacerà una «vicinanza» così ingombrante. Marco Tosatti Papa Giovanni Paolo II finisce questa sera la vacanza in Cadore

Luoghi citati: Denver, Gambellara, Mirabello, Roma, Vicenza