Un leghista nel «Grande Oriente»

Fede Latronico, deputato del Carroccio, nell'elenco dei parlamentari massoni Fede Latronico, deputato del Carroccio, nell'elenco dei parlamentari massoni Un leghista nel «Grande Oriente» Il giudice Cordova fa otto nomi all'Antimafia C'èpureFerrauto (pdsi), membro della Commissione ROMA. C'è anche un leghista nell'elenco dei parlamentari massoni fornito dal procuratore di Palmi Agostino Cordova alla Commissione antimafia, in seduta segreta, durante l'audizione della scorsa settimana. E poi un deputato del psdi che fa parte della stessa Antimafia, un socialista componente la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera e altri ancora. Il giudice Cordova ha fatto otto nomi ai commissari, perché su quelli dice che non ci sono dubbi né pericoli di omonimia, ma il totale dei parlamentari iscritti alle Logge sarebbe maggiore: «Per ora posso dire che ne risultano 28, alcuni dei quali non sono più in carica nell'attuale legislatura, alcuni già iscritti alla ex-Loggia P2...». I «nomi di coloro la cui identità è stata accertata», specificò Cordova sono di iscritti a Logge regolari, anche se lo stesso magistrato ha sostenuto che è difficile distinguere con precisione tra queste e le logge «occulte». Tra gli otto nomi fatti dal magistrato calabrese c'è Fede Latronico, deputato della Lega Nord, da Imperia. E' stato eletto nella circoscrizione di Genova con oltre 7 mila voti di preferenza. Appena il suo nome ha cominciato a circolare a Montecitorio, ieri, il partito di Bossi si è affrettato a smentire: «Accostare il nome di un parlamentare della Lega Nord a personaggi appartenenti o collegati a consorterie piduiste in odore di mafia è una vergognosa provocazione del regime agonizzante». In realtà Cordova non ha fatto alcuna associazione tra quelle ipotizzate dalla Lega, ma solo il nome del deputato come di un iscritto alla massoneria. Gli altri parlamentari-massoni «certi» dell'elenco stilato dal procuratore di Palmi sono: il socialdemocratico Romano Ferrauto, membro della commissione antimafia, eletto alla Camera nella circoscrizione dell'Aquila, che ha già ricevuto diverse richieste di autorizzazione a procedere; il deputato socialista Umberto del Basso De Caro, che fa parte della Giunta per le autorizzazioni a procedere; il democristiano Giuseppe Fortunato, già «proconsole» di Mario Segni nelle Marche, «dimessosi» da questo ruolo dopo che sono arrivate anche per lui richieste dei giudici di metterlo sotto inchiesta. C'è poi il deputato socialista Emidio Casula, eletto a Cagliari, e ancora due senatori del Garofano: Giorgio Casoli, perugino, che non ha mai fatto mistero della sua affiliazione massonica, e Vittorio Liberatori, da Arezzo. Nell'elenco fornito da Cordova fi¬ gurava pure il deputato democristiano Mauro Dutto, che però è morto dopo la rielezione alla Camera del 1992; anche lui era un massone dichiarato. Questi dunque i nomi sui quali il procuratore di Palmi ritiene di non poter sbagliare. Sugli altri ha voluto mante- nere il riserbo pt che - ha spiegato - «mentre abbiamo ovviamente le generalità, di alcuni non abbiamo la data di nascita nelle schede delle varie obbedienze, e non vorrei che vi fosse qualche caso di omonimia». Ieri alla Camera era circolato anche il nome del senatore di Rifondazione comunista Armando Cossutta, ma questo sembra proprio uno dei casi di omonimia con un altro massone. Sugli ex-iscritti alla P2 Cordova ha specificato di aver stilato un elenco di 19 parlamentari presenti nelle liste di Gelli, aggiungendo: «Ma non tutti sono ancora in carica». [gio. bia.] II deputato leghista Fede Latronico

Luoghi citati: Aquila, Arezzo, Cagliari, Genova, Imperia, Marche, Palmi, Roma