NEL LABIRINTO DELLA SOCIETÀ CIVILE di Luciano Gallino
NEL LABIRINTO DELLA SOCIETÀ CIVILE NEL LABIRINTO DELLA SOCIETÀ CIVILE Adam Seligman: la complessità di un'idea particolarismi ideologici alle solidarietà etniche, com'è avvenuto nelle società del socialismo reale, gli esiti più probabili, una volta caduto il controllo dello Stato despota, sono la tragedia della guerra di tutti contro tutti, o il disordine politico e istituzionale. parzialmente e faticosamente realizzatosi per primo nelle società dell'Europa occidentale e negli Stati Uniti, Seligman scorge un temibile nemico, un potente alleato, peraltro esso stesso bisognoso d'aiuto, e un equivoco. Il nemico principale dell'idea di società civile sono le identificazioni etniche, i nazionalismi regionali che hanno messo a ferro e fuoco l'ex Jugoslavia così come hanno fatto, o potrebbero fare, in altre parti del mondo. Secondo l'idea di società civile, tutti i membri di una società sono anzitutto cittadini del regno universale della ragione, e come tali uguali rispetto ad ogni altro, quale che sia la loro lingua, religione od origine territoriale. Lo sviluppo di comunità etniche in nazioni, e di nazioni in Stato, che ha contraddistinto la storia europea, è consistito appunto nella graduale affermazione di un senso di cittadinanza fondato su un'etica universalistica e un diritto razionale, a scapito delle solidarietà aventi una prevalente base etnica. Dove tale senso universalistico di cittadinanza non ha potuto formarsi, a causa di regimi che han sovrapposto la forza dei Ricostruire la fiducia Il miglior alleato dell'idea e della prassi di una società civile va cercato, a parere di Seligman, nella costituzione di un senso di fiducia nella società. La fiducia degli individui in altri individui e collettività, come si affaticarono a dimostrare a suo tempo i classici della sociologia, in specie Durkheim, è un prerequisito di ogni rapporto sociale stabile, in primo luogo di quelli economici, in apparenza fondati sul mero calcolo. A questo riguardo le ricerche sul campo condotte in vari Paesi europei mandano suoni funesti. Tra il 1982 e il 1990 la fiducia dei cittadini di questi Paesi nel Parlamento, nel sindacato, nel sistema legale, nella stampa, nella pubblica amministrazione, nella scuola è letteralmente crollata. Unica eccezione, peraltro limitata in percentuale, la Chiesa. Ricostruire la fiducia nelle istituzioni e nelle collettività portanti del sistema politico, economico, culturale, è pertanto il principale compito cui assolvere per rilanciare in positivo l'idea di società civile. Ma occorre guardarsi da un equivoco, avverte Seligman: che l'idea di società civile sia già la soluzione, mentre invece è il problema. Né nella sua storia né nelle sue applicazioni pratiche l'idea di società civile ha saputo finora conciliare individualismo e senso di comunità, libero perseguimento dei propri interessi in un quadro certo di regole e identificazione profonda con una collettività più ampia, non circoscritta al proprio gruppo etnico. La sfida dichiarata due secoli fa dalla cultura e dalla struttura delle società moderne al pensiero politico rimane più che mai aperta. Luciano Gallino Adam Seligman L'idea di società civile Garzanti pp. 271.L 35.000
Persone citate: Adam Seligman, Durkheim, Seligman
Luoghi citati: Europa, Jugoslavia, Stati Uniti
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