Torna in libreria il vecchio Catalogo

La Galleria d'Arte Moderna vista da Soldati La Galleria d'Arte Moderna vista da Soldati Torna in libreria il vecchio Cataloga «Croce lo aveva elogiato. Casorati compulsato. Grosso amato poco o nulla. I pittori giovani invece condividevano con me la ricerca delle radici avendo come riferimento non il carattere regionale di certi autori scelti dalla Galleria, ma lo stile dei maestri francesi». Così Mario Soldati ricorda come fu accolto nel 1927 il suo Catalogo della Galleria d'arte moderna di Torino. Gliene aveva affidato la redazione Lionello Venturi, l'autore del «Gusto dei primitivi», il Maestro con cui lo scrittore si era laureato in storia dell'arte (tesi su Boccaccini). Il Catalogo riappare ora (con la rinnovata Galleria di via Magenta) per i tipi della casa editrice Pluriverso (pp. 140, lire 15.000, in appendice la riproduzione di sedici dipinti). Lo scortano una «notizia» dello stesso Soldati, una nota di Alberto Moravia, un intervento di Ugo Nespolo. In particolare, l'autore delle «Due città» si sofferma sugli artisti piemontesi che improntarono l'Ottocento (piemontesi - avvertiva «quanto alla loro formazione, al luogo dove più specialmente sono vissuti»). Da Fontanesi a Massimo d'Azeglio, da Delleani a Pasini, da Avondo a Gastaldi, Mario Soldati esplora la linea subalpina, inghiottendo - cesi lo ritrasse Moravia nella Torino di allora - «uno dopo l'altro, tra una boccata e l'altra del solito mezzo toscano, micidiali grappini». [b. q.] Mario Soldati visto da Maccari ( 1962)

Luoghi citati: Torino