Il boss evita l'ergastolo

Accusato col fratello (assolto) dell'omicidio di 2 ladruncoli d'auto Accusato col fratello (assolto) dell'omicidio di 2 ladruncoli d'auto Il boss evita l'ergastolo In appello condanna ridotta a 30 anni Ignazio Bonaccorsi dovrà scontare 30 anni per il delitto di Moreno Bennici e Giovanni Durante. I due giovani ladri d'auto avevano osato rubargli una Fiat Uno turbo e prelevarne i cerchi in lega. Li avevano montati sulla «Fiat» dello stesso tipo della sorella di Bennici e se n'erano vantati nel quartiere, fra i piccoli balordi del bar che frequentavano. Una storia di sgarro ad un personaggio «di rispetto» della malavita organizzata. In primo grado Ignazio Bonaccorsi era stato condannato all'ergastolo, mentre il fratello Concetto era stato assolto. Per quest'ultimo la corte d'assise d'appello ha confermato la sentenza precedente. «Ricorreremo in Cassazione - ha subito dichiarato il loro legale, l'aw. Albanese - perché si tratta di una sentenza contraddittoria: sono stati accusati entrambi da un testimone e, se si crede all'alibi di Concetto, vuol dire che si smentisce in parte quel testimone». Il gestore di una cremeria sotto la casa abitata dai Bonaccorsi, in Borgata Vittoria, aveva di¬ chiarato di averli visti nei giorni del delitto: «Venivano a fare colazione da me. Mi chiesero anche se avevo notato che era stata rubata loro una Uno turbo posteggiata davanti al locale». Al processo Concetto Bonaccorsi disse di essersi recato in quei giorni a Catania ad aprire un conto in banca. Il fratello Ignazio, invece, non aveva un alibi. I due ladruncoli, dopo essere stati «avvisati» dello «sgarro», furono inseguiti il giorno 20 feb- braio 1991 da una Golf rossa e il giorno dopo vennero ritrovati cadaveri in una discarica di Robassomero, accanto alla vecchia «Uno» della sorella di Bennici, con le mani sporche di terriccio e il crick poco distante. Erano stati costretti a sostituire le ruote con i cerchi rubati. Poi, l'esecuzione, compiuta da professionisti del crimine con una 38 special: fulminati. La «Uno turbo» dei Bonaccorsi fu ritrovata con i cerchi in lega rimontati. I fratelli Ignazio e Concetto Bonaccorsi il primo condannato, il secondo assolto

Persone citate: Bennici, Bonaccorsi, Concetto Bonaccorsi, Giovanni Durante, Ignazio Bonaccorsi, Moreno Bennici

Luoghi citati: Catania, Robassomero