Un sidecar dalla Russia che si può fare in casa di Cosimo Mancini

Un sidecar dalla Russia che si può fare in casa MOTO La Dnepr è venduta in scatola di montaggio Un sidecar dalla Russia che si può fare in casa TORINO. Con lo slogan «montatevela da voi» torna sul mercato italiano la Dnepr. Si tratta di una motocicletta bicilindrica simile alle vecchie Bmw costruita a Kiev, in Ucraina, al ritmo di quarantamila esemplari all'anno da prima dell'ultimo conflitto mondiale. Autori della singoiare iniziativa sono i fratelli Vitali, titolari di una pellicceria di Torino e appassionati di moto. Non avendo ancora una rete di distribuzione, hanno pensato di vendere «in scatola» la Dnepr con sidecar al prezzo di 8.500.000 lire. «Questo è solo l'inizio - spiega Francesco, il fratello che segue da vicino l'importazione delle motociclette -. In seguito avremo un ciclomotore ultraeconomico, un deltaplano a motore e numerosi altri prodotti a prezzi assolutamente concorrenziali». Chi vuole cimentarsi in que¬ sto gioco si vede recapitare a casa un grosso cassone di pino. «La parte più difficile - spiega Francesco Vitali - consiste nell'aprire la cassa, perché il montaggio della motocicletta è un gioco da ragazzi». In effetti le operazioni da compiere sono proprio poche, perché la motocicletta è completamente montata, ad eccezione delle ruote che sono state tolte per poter mettere la Dnepr in una cassa più bassa e guadagnare spazio nel trasporto. Una volta montate le ruote (basta infilare un perno, avvitare un dado e fissare una coppiglia), si tratta di mettere l'acido solforico nella batteria (basta andare dall'elettrauto), sostituire l'olio del motore (quello russo è scadente) e togliere lo strato di cera che protegge la vernice. Quando la motocicletta è lucida il lavoro è finito. Non occorrono attrezzature speciali. Sono sufficienti i ferri in dotazione che comprendono anche una pompa, un manometro e persino una lampada che si collega alla batteria per poter eseguire riparazioni al buio. Non dimentichiamo che questa motocicletta viene adoperata in Paesi con bassissimo indice di motorizzazione dove, se si rimane in panne, bisogna essere in grado di cavarsela. Le Dnepr importate finora sono equipaggiate con sidecar, una robusta carrozzetta in lamiera, proprio come quelle che i bravi artigiani europei fabbri¬ cavano prima della guerra. Il modello con doppia trazione è dotato anche di differenziale e marcia indietro. In quello a trazione singola è possibile staccare la carrozzetta e usare la moto sciolta. La robustezza di questo mezzo è qualcosa alla quale non siamo più abituati. Basti pensare che il sellino del passeggero è avvitato direttamente sul parafango, che è così massiccio da sopportare il peso di un uomo. Il motore di 650 ce, in grado di spingere il veicolo a cento chilometri l'ora, ricalca lo schema della Bmw. Il monoblocco è fuso in un pezzo unico, una soluzione oltremodo costosa ma che elimina le perdite d'olio. La potenza è di 32 Cv a 5200 giri e la coppia massima è di 4,8 kgm. Il consumo: 8,5 litri per cento chilometri. Modesta la velocità massima, appena 105 km/h. Il peso complessivo (moto più carrozzetta) è di 355 chili. Per i pezzi di ricambio, assicura Vitali, non ci saranno problemi. Entro settembre dovrebbero essere tutti disponibili, compreso un motorino d'avviamento che non è strettamente indispensabile perchè la Dnepr si avvia facilmente. Chi la preferisce già montata spende un milione e mezzo in più. Dopo le vacanze estive dovrebbero arrivare quelle senza sidecar che costeranno appena cinque milioni. Cosimo Mancini Il sidecar Dnepr ha un motore di 650 ce con potenza di 32 Cv: veicolo rubusto e pesante, ricorda i motocicli di un tempo; il prezzo, in scatola di montaggio, è di otto milioni e mezzo di lire

Persone citate: Francesco Vitali

Luoghi citati: Kiev, Russia, Torino, Ucraina