Il prezzo Solo 180 milioni

Il nuovo elegante coupé DB7 è il meno caro di tutta la gamma ASTON MARTIN Il nuovo elegante coupé DB7 è il meno caro di tutta la gamma Il prezzo? Solo 180 milioni Svolta nei piani della marca inglese che intende ampliare la produzione Motore 6 cilindri di derivazioneJaguar, raffinati interni in cuoio e noce MILANO. «All'Aston Martin, in Inghilterra, volevano una vettura che avesse un prezzo più abbordabile rispetto agli attuali modelli. E così è nata la DB7». Sorride gentile Domenico Achilli, patron della Achilli Motors che importa, fra l'altro, queste affascinanti costosissime auto. Tutto è relativo, naturalmente, anche definire «abbordabile» un prezzo di 180 milioni di lire, che è quanto costa la nuova berlinetta presentata in anteprima al Salone di Ginevra nello scorso marzo e ora in tournée europea, Italia compresa, aspettando l'inizio delle vendite, previsto per la primavera '94. E' un prezzo unico per l'Europa e corrisponde, lira più lira meno, alle 80 mila sterline decise dalla fabbrica. «Noi - spiega Achilli - rappresentiamo l'Aston Martin dall'86 e, finora, ne abbiamo vendute una cinquantina. Attualmente, importiamo un solo modello, la cabriolet Volante, che costa quasi 400 milioni. Oggi in Italia ci sono circa 100 Aston Martin, comprendendo alcuni pezzi antichi di notevole valore. I tempi sono quelli che sono, ma pensiamo di consegnare nel prossimo anno cinquanta DB7». Può sembrare poco, in realtà è moltissimo, visto che la Casa britannica, da alcuni anni in mano alla Ford come la Jaguar, conta nel '94 di produrne 300 pezzi (che saliranno a 600 nel '95). Con il che l'Italia sarebbe il secondo mercato d'esportazione, dopo la Germania, e il terzo in assoluto. Il primo, ovviamente, dovrebbe essere la Gran Bretagna, dove l'Aston Martin ha già ricevuto un centinaio di prenotazioni per la DB7. Nel campo delle «sportive», l'Aston Martin è la Casa britannica più esclusiva. La sua produzione è assai limitata (150 auto all'anno): un fiore all'occhiello per la Ford di Detroit, che, come accade per la Jaguar, intende mantenerne l'indipendenza e la tradizione, cercando però - anche attraverso opportuni investimenti - di migliorarne la competitività sul piano tecnologico e qualitativo. La nuova DB7, che si affiancherà ai modelli Virage, Volante e Vantage, ne è un esempio in tutti i sensi. La sigla DB rappresenta le iniziali di sir David Brown, proprietario dell'Aston Martin Lagonda dal 1947 al '72 e ora presidente onorario della società, il 7 si riallaccia ai fasti del passato: l'ultima DB portava il numero 6; la produzione fu sospesa nel 1971, la bellezza di 22 anni fa. Disegnata da Ian Callum, che ha lavorato alla Ghia, la DB7 si presenta come un elegante coupé «2 + 2» di impostazione classica. Ma alcuni elementi della carrozzeria, come i cofani, i parafanghi anteriori, i paraurti e il tettuccio apribile, sono in materiali compositi. Lungo 4 metri e 60, ha motore anteriore e ruote motrici posteriori, sospensioni a ruote indipendenti, freni a disco con impianto antibloccaggio, cambio a 5 rapporti. Il propulsore è il 6 cilindri in linea Jaguar, con monoblocco in alluminio e 4 valvole per cilindro. Qui, in più, c'è un compressore volumetrico. Cilindrata 3228 ce, potenza 335 Cv, velocità (per quello che può valere) 266 km/h, da zero a 100 l'ora in 5"7. In futuro tale motore sarà offerto anche in versione non sovralimentata e al coupé si aggiungerà una cabriolet. L'abitacolo della DB7, progettata secondo i moderni canoni di sicurezza (struttura rinforzata, doppio airbag, barre nelle porte), è un'orgia di Old England: cuoi lavorati a mano, tappeti morbidissimi, inserti in ricciolo di noce sul cruscotto, sulle porte, sul tunnel della trasmissione. I sedili anteriori sono regolabili elettricamente. «Of course», aria condizionata, parabrezza, lunotto e specchietti riscaldabili elettricamente. Il tutto tipico di un'auto «popolare», no? [m. fe.] L'Aston Martin DB7 è un coupé elegante con interni raffinati: doppio airbag e barre di sicurezza nelle porte, cruscotto in noce, sedili in pelle

Persone citate: Achilli, David Brown, Domenico Achilli, Volante

Luoghi citati: Detroit, Europa, Germania, Ginevra, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Milano