«Assassinata» da un vaccino

Nettuno, la ragazza, quindici anni, era in cura per un'allergia Nettuno, la ragazza, quindici anni, era in cura per un'allergia «Assassinata» da un vaccino Indagato il medico che glielo iniettò ROMA. Un avviso di garanzia pei' omicidio colposo è stato inviato dal sostituto procuratore della Repubblica di Velletri Giuseppe Padrone al dottor Pier Paolo Ottolini, il medico di Nettuno che lunedì pomeriggio praticò un'iniezione di vaccino antiallergico a Serena Colapinto, una ragazza di 15 anni che morì dopo circa mezz'ora. I funerali della giovane si svolgeranno oggi alle 10 nella chiesa di San Giacomo. Serena Colapinto aveva effettuato le prove allergologiche al dispensario antitubercolare della Usi Rm 35 ad Anzio, dove le era stato consigliato il vaccino specifico per l'asma che l'affliggeva. L'iniezione di lunedì era l'ultima di un ciclo iniziato tre mesi fa. La ragazza, tra l'altro, abitava proprio di fronte allo studio del suo medico, e la mamma quando lei si è sentita male ha immediatamente avvisato il professionista che è accorso praticandole ben due iniezioni per tamponare gli effetti dello choc anafilattico. Poco dopo è giunta anche l'ambulanza dall'ospedale di Nettuno, ma per Serena ormai non c'era nulla da fare. In genere a chi deve sottoporsi a questo tipo di terapia viene consigliato di eseguirla in un ospedale dove ci sia un reparto di rianimazione ma, visto che i casi di choc anafilattico sono rari, di solito i pazienti preferiscono farsi iniettare il vaccino dal proprio medico di fiducia. La prassi sarebbe anche quella di attendere almeno mezz'ora in ambulatorio dopo aver effettuato l'iniezione, proprio per tamponare tempestivamente l'insorgenza di eventuali sintomi di choc. Serena Colapinto però ha atteso solo qualche minuto nell'anticamera dello studio medico e poi è tornata a casa. Dopo una ventina di minuti era già morta. A quanto sembra si tratterebbe di un attacco cardiaco fulminante, anche se i risultati dell'autopsia eseguita ieri pomeriggio saranno resi noti solo fra alcuni giorni. La ragazza era figlia unica di una giovane coppia. La madre, Elena Sbandi di 35 anni, è casalinga e il padre Giorgio, di qualche anno più vecchio, è operaio alla Colgate Palmolive. Sulla vicenda ha presentato un'interrogazione al ministro della Sanità la senatrice dei verdi Carla Rocchi. «Sono sconcertato e addolora to - ha detto il dottor Ottolini- e sicuramente non farò più vaccini ai miei pazienti. Da 17 anni pratico, come tutti i medici, que ste terapie antiallergiche, sapevo che potevano esserci rischi di choc anafilattico, ma si tratta di casi rarissimi, come dicono tutte le statistiche. Tra l'altro si è trat tato di una reazione tardiva in solitamente forte perché la ragazza è stata mezz'ora nel mio studio dopo l'iniezione e poi si è recata a casa; quando l'ho vista, però, era già in coma e io sono arrivato pochi minuti dopo che mi ha telefonato la madre, visto che dal mio studio all'abitazione di Serena ci sono solo pochi me tri. Dicevo che si tratta di ima strana reazione in quanto di so lito è più violenta quanto più è immediata, mentre in questo ca so sono trascorsi circa tre quarti d'ora». Rispetto all'inchiesta de cisa dalla magistratura il dottore si dice tranquillo. lAnsa)

Persone citate: Carla Rocchi, Ottolini, Pier Paolo Ottolini, Serena Colapinto

Luoghi citati: Anzio, Roma, Velletri