Notaio accusato di collusione mafiosa di A. R.
Notaio accusato di collusione mafiosa PALERMO Notaio accusato di collusione mafiosa PALERMO. La destituzione del notaio Pietro Ferraro, 52 anni, per pressioni di tipo mafioso e gravi scorrettezze è stata chiesta dalla procura della Repubblica di Palermo. C'è il sospetto che il notaio abbia «consigliato» al presidente della corte di assise e d'appello Salvatore Scaduti di non andare tanto per il sottile nel processo sull'omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile avvenuto a Monreale il 4 maggio del 1980. Fra gli imputati sono Totò Riina e Francesco Madonia con il figlio Giuseppe. Una vera tegola sul capo del notaio che vanta moltissime amicizie alcune delle quali da un po' di tempo diventate compromettenti, co¬ me quella con l'imprenditore edile Angelo Siino sotto processo per appalti di opere pubbliche che Riina in persona, secondo i carabinieri del Ros, avrebbe controllato attraverso lui. Il tribunale però ha preferito prendere tempo ed attendere la definizione del procedimento penale in istruttoria nel quale Ferrara è stato indagato per associazione mafiosa dalla procura di Palermo sulla base di un episodio, per la verità ancora da provare, che è citato nella richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dalla procura di Marsala nei confronti del deputato de Vincenzo Culicchia, per omicidio e associazione mafiosa. [a. r.]
Persone citate: Angelo Siino, Emanuele Basile, Francesco Madonia, Pietro Ferraro, Riina, Salvatore Scaduti, Totò Riina, Vincenzo Culicchia
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