«Meglio farci curare a Briancon»

Dopo la Valpellice anche la Valsusa approva il progetto dell'Usi italo-francese Dopo la Valpellice anche la Valsusa approva il progetto dell'Usi italo-francese «Meglio farci curare a Briancon» Comunità montane contro la Regione «Assurdo l'accorpamento con Rivoli» Nuovo, importante passo in avanti verso l'«Usl alpina». Dal summit delle Comunità montane al lago del Laux in Alta Val Chisone, il fronte favorevole alle intese transfrontaliere sulla Sanità si rafforza e manda un segnale forte all'indirizzo della Regione. Dopo la proposta iniziale dell'Usi Val Pellice, che aveva avviato una serie di approcci con i francesi del Centro ospedaliero di Briangon coinvolgendo l'Usi Val Chisone, l'obiettivo di un progetto di cooperazione italo-francese in campo sanitario raccoglie adesso il sì della Comunità montana Alta Valsusa. All'incontro del Laux erano presenti i presidenti delle Comunità montane Val Pellice, Giorgio Cotta Morandini, Alta Valle Susa, Alessandro Gibello, Valli Chisone e Germanasca, Erminio Ribet. Con loro il sindaco di Sestriere, Jayme. «L'adesione dell'Alta Valsusa segna il completamento dell'area omogenea al di qua delle Alpi - osserva Cotta Morandini -: dall'incontro sono emerse osservazioni di grande portata che renderemo note alla Regione al più presto con un documento congiunto. Inoltre, a settembre contiamo di dare nuovo impulso al progetto Interreg di cooperazione sanitaria internazionale con il quale contiamo di arrivare in ultimo ad un vero e proprio scambio di assistenza, conven¬ zionando i nostri ospedali di Pomaretto e Torre Pellice con quello di Briangon». L'ambizione ad un'area omogenea di respiro europeo è resa attuale anche dai timori di colonizzazione da parte di Torino, da un versante, e da parte di Marsiglia, Lione e Grenoble dall'altro, sempre più forti .nelle aree montane che si sentono minacciate da un'integrazione secondo loro improponibile perché penalizza unicamente la montagna - con realtà totalmente diverse come quella prospettata dalla Regione col progetto di accorpamento delle Usi. Dal vertice al lago del Laux, anche in campo sanitario si trovano ancora una volta unite le Comunità dell'antica Repubblica degli Escartons. «La nostra non è una secessione, ma un passo originato dalla mancanza di servizi sul posto e dalla politica regionale di accorpamento che rischia di farci finire con Rivoli» dice Alessandro Gibello. E aggiunge: «Nello spirito europeo è logico servirsi dei centri sanitari più convenienti. Oggi esiste un forte flusso della .popolazione dell'Alta Valle sugli ospedali di Briangon e di St. Jean-de-Maurienne». E fa degli esempi: «Il ticket italiano equivale da solo all'intero costo delle analisi nell'ospedale di Briangon, dove gli esiti sono pronti, generalmente, nelle ventiquattr'ore». [a. tav.] BUSS01EN0 chi0m0nte . bardonecchia ||*/ ""^eaulard, ilP^^U^tSTRIERE CuWfÉRE , BORGOI* SUSA AVIGtIANA —jTp. QA*NO RIVOlI PI0SSASC0 PRAU PINER0L0 torre pcllice ìusernaTgic Il sindaco di Bardonecchia Gibello, uno dei sostenitori dell'Usi alpina

Persone citate: Alessandro Gibello, Alta Valle Susa, Cotta Morandini, Erminio Ribet, Gibello, Giorgio Cotta Morandini, Jayme