«Valdesi ridateci la campana»

E' lite a Bobbio Pellice fra il parroco («Ci è stata trafugata») e il pastore («Comprata con una colletta») E' lite a Bobbio Pellice fra il parroco («Ci è stata trafugata») e il pastore («Comprata con una colletta») «Valdesi, ridateci la campana» Iprotestanti rifiutano: è nostra da 200 anni Che cosa ci fa una campana dedicata a Maria Assunta sul campanile del tempio valdese di Serre d'Angrogna, in Val Pellice? La Vergine non è venerata dai valdesi. «Quella campana ci appartiene. E' stata trafugata alla nostra chiesa e adesso la rivogliamo» dice il parroco di Santa Maria Assunta in Bobbio Pellice, che conforta 15 anime di credo cattolico romano in una roccaforte di fede protestante dove, ancora alla fine del secolo scorso, cattolici e valdesi stavano separati perfino da morti, in cimiteri diversi. La storia della campana di Maria Assunta finora è rimasta in sordina. Ha inizio 200 anni fa, quando la truppa del direttorio francese, al suono della Marsigliese, si guadagnò anche la fama di mangiapreti. Il vento della Rivoluzione trovò terreno fertile tra la popolaziòen valdese delle valli pinerolesi e, all'ombra dell'albero della libertà, il concetto che le ricchezze ecclesiastiche dovevano appartenere al popolo non stentò a tradursi nei fatti. Nel 1801 la chiesa parrocchiale di Bobbio venne trasformata in un magazzino per il carbone, naturalmente dopo averla privata di ogni arredo. Presero il volo persino le 40 piante di noce che circondavano il luogo di culto - come annotò con dovizia di particolari, anche pepati, il parroco d'allora, don Trombotti - e due campane. Una finì in Francia, l'altra fu trasferita al tempio d'Angrogna. Per don Dino, l'attuale parroco, il vecchio documento è un indizio forte. Per una verifica, da buon valligiano coriaceo, il prete cinquantenne (che di «mestiere» fa il cappellano militare), con una blitz degno di un commando ha dato la scalata al campanile del tempio protestante d'Angrogna. Racconta: «Quando m'hanno scoperto ormai era tardi: sono riuscito a scattare un paio di foto alla campana. Sulla base c'è scritto «Asuncion in Boby 1774»; non ci sono dubbi: è la nostra». Riportarla in Maria Assunta è diventato il suo chiodo fisso. Ci prova una prima volta in occasione del duecentocinquantesimo anniversario della chiesa, andando in Curia a chiedere aiuto. Nessun risultato. Con tutti quei precedenti storici, la contesa potrebbe diventare questione delicata. Resta solo, ma insisto: «Ho perfino offerto un'altra campana in cambio». Inutilmente. Ma è ben deciso a non demordere. «La campana effettivamente è quella» ribatte il pastore Ruggero Marchetti. «Dopo le insistenze del parroco, abbiamo fatto le nostre ricerche e abbiamo accertato che la comunità valdese d'Angrogna l'ha comprata 180 anni fa col frutto di una colletta». E continua la sua versione: «All'epoca, i valdesi non poteva- no avere campane e campanili, prerogativa esclusiva delle chiese cattoliche. Con l'occupazione francese qualcosa cambiò, e la comunità di Serre si costruì un campanile in sei anni e ci mise su la campana in questione, portandosela a spalle da Bobbio. Per noi, ora, questa campana ha un significato, poiché testimo- nia la tenacia dei nostri antichi padri. Quindi resta dov'è». (Un modesto commento, se ci è concesso: perché la campana, anziché essere oggetto di conte- ] sa, con i suoi rintocchi non diventa motivo di pace o, almeno di convivenza religiosa?) Angelo Taverna La campana contesa dedicata a Maria Assunta è sul campanile del tempio valdese di Serre d'Angrogna in Val Pellice

Persone citate: Angelo Taverna, Bobbio, Ruggero Marchetti

Luoghi citati: Angrogna, Asuncion, Bobbio Pellice, Francia, Serre, Serre D'angrogna