Telecom Italia prende la rincorsa

Pagani promette: a fine estate si apre la gara per il secondo gestore di cellulari Pagani promette: a fine estate si apre la gara per il secondo gestore di cellulari Telecom Italia prende la rincorsa Oggi Prodi illustra alla Camera il riassetto del settore MILANO. Il ministro delle Poste, Maurizio Pagani, promette per l'inizio di autunno l'asta per il secondo gestore dei telefoni cellulari e, per domani, il piano completo per il riassetto delle telecomunicazioni che, oggi stesso, il presidente dell'Iri, Romano Prodi, illustrerà alla Camera. Quel programma di accorpamento che condurrà alla nascita di Telecom Italia. Sprizza improvvisamente energia Pagani. «In settimana vedrò il presidente dell'Antitrust, Francesco Saja, e poi volerò a Bruxelles dove incontrerò il commissario Cee per la concorrenza Karel van Miert. Dopo di che tireremo le somme», annuncia. E prosegue: «Stiamo lavorando per bandire la gara che porterà all'ingresso nel settore del secondo gestore per,i cellulari. Ma credo, tuttavia, che per il bando vero e proprio bisognerà aspettare la fine dell'estate». Va avanci Pagani, e aggiunge un po' misteriosamente: «Questa gara è la prima del suo genere in Italia. L'obiettivo è di al¬ largare il servizio, senza però danneggiare il sistema attuale». E per le telecomunicazioni? Anche qui l'agenda è strettissima. Spiega il ministro: «Il presidente dell'Iri, Romano Prodi, domani riferirà alla Camera sul riassetto delle telecomunicazioni. Dopo di che ci sarà un incontro tra i ministri interessati, Tesoro, Bilancio e Poste. E, giovedì, toccherà a me riferire, sempre alla Camera, le valutazioni del governo». Conclude: «Allora sarà reso tutto pubblico, e i tempi tecnici del riassetto saranno rispettati». Le fasi del riassetto sono già note nelle linee essenziali. Recita il testo Iri: «L'avvio immediato del progetto di riassetto prevede la fusione di Sip e Italcable, da realizzare, compatibilmente ai tempi tecnici, dal primo gennaio 1994, in condizioni di chiarezza e trasparenza. Sia per quanto riguarda gli aspetti di valutazione delle sue società, sia per la tutela dei terzi coinvolti, siano essi azionisti di minoranza o creditori». A fusione avvenuta, l'entità che ne risulta cambierà il nome in Telecom Italia e, contemporaneamente, verrà realizzata l'incorporazione di Telespazio e Sirm. Ma poiché in Telecom dovranno esserci, a regime, le sole attività svolte in concessione, in un secondo tempo le attività deregolamentate di Telespazio e Sirm verranno di nuovo scorporate per finire, con altri business, in una società ad hoc. Creata Telecom, ad essa sarà trasferito il personale di Iritel, con i servizi e gli impianti relativi ai servizi di telecomunicazione, solo in uso e con pagamento di canone fino a trasferimento definitivo. Il progetto prevede poi la creazione, nell'ambito di Telecom, di divisioni o, eventualmente, di società autonome. La creazione del «gestore unico» accentuerà la focalizzazione della Stet sulle attività di esercizio dei servizi di telecomunicazione. Con assoluta distinzione dalle attività manifatturiere. Ma poiché il gruppo Stet comprende anche attività manifatturiere, in ottemperanza alla delibera Cipe, le attività manifatturiere e impiantistiche confluiranno a loro volta in una nuova struttura controllata da Stet, che dovrà riunire gruppi come Italtel e Sirti. Secondo Tiri «la costituzione di tale struttura è compatibile con la ricerca, attualmente in corso, di accordi con partner internazionali». Per essere chiari, con l'ipotesi di matrimonio tra Italtel e Siemens o Alcatel o Itt. E, puntualizza la nota Iri, «è anche compatibile con una eventuale cessione a terzi delle partecipazioni nelle società manifatturiere e impiantistiche». L'ultimo punto riguarda la «enucleazione delle telecomunicazioni mobili», vale a dire i telefonini, da realizzare «con le modalità tecniche più opportune, anche in riferimento all'impatto fiscale dell'operazione». Infine, «per sottolineare l'interrelazione tra i servizi di telecomunicazione mobili e la rete fissa, Telecom Italia manterrà una piccola partecipazione azionaria nella nuova società che verrà costituita». [v. s.] Il ministro delle Poste Pagani

Persone citate: Francesco Saja, Karel Van Miert, Maurizio Pagani, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Milano