L'Ilva imputata d'Europa «Stai violando tutti i patti» di Agnese Vigna

Nakamura ottimista ma i dipendenti scendono in sciopero Nakamura ottimista ma i dipendenti scendono in sciopero Uliva imputata d'Europa «Stai violando tutti i patti» ROMA. Nuovo cartellino giallo per l'Uva. Che ha quasi il sapore di un'espulsione. Dopo quella del commissario Cee per la concorrenza Van Miert, la scorsa settimana, è arrivata l'ammonizione degli industriali Cee, che accusano l'amministratore delegato, Hayao Nakamura, «per i ritardi che il caso IIva impone al Piano di ristrutturazione della siderurgia europea». La cura giapponese del maggior gruppo siderurgico di Stato non piace all'Europa, che ha sollecitato Nakamura a «rispettate le regole del gioco». Questo, secondo fonti comunitarie, l'invito corale rivolto nel corso della cena di lavoro dedicata ai problemi della siderurgia europea svoltasi a Ginevra. Un appuntamento a cui hanno partecipato gli industriali del settore aderenti a Eurofer (l'associazione europea delle industrie del ferro e dell'acciaio) e i commissari europei per la politica industriale Martin Bangeman, per la concorrenza Karel Van Miert e per le relazioni esterne Leon Brittan. I dipendenti - che in questi mesi hanno lavorato a buon ritmo, convinti di contribuire al rilancio dell'Uva - temono di perdere il posto e hanno deciso di far sentire la loro voce. Quarantamila lavoratori della siderurgia pubblica e privata infatti hanno proclamato uno sciopero della durata di 4 ore, il 22 luglio, per sollecitare il governo ad assumere decisioni che evitino il tracollo del settore. Sono previste manifestazioni territoriali alle Prefettu- re delle città dove sono ubicati insediamenti siderurgici. Altri bocconi amari, per Hayao Nakamura, a pochi giorni dalla bocciatura ufficiale, da parte della commissione europea, del piano di ristrutturazione presentato a Bruxelles perché contenente aiuti statali incompatibili con il trattato Ceca. E un cattivo auspicio per il consiglio di amministrazione dell'Iri che domani potrebbe decidere il futuro del gruppo siderurgico pubblico. La siderurgia pubblica italiana ha collezionato in questi ultimi mesi una sconfitta dopo l'altra, è in guerra aperta con Bruxelles, e nell'incontro di Ginevra è stato ricordato che «entro breve tempo l'Ita¬ lia dovrà rispondere all'ingiunzione Cee di presentare un nuovo piano per la ristrutturazione della siderurgia pubblica in modo tale da poter arrivare al Consiglio dei ministri dell'Industria, fissato per il 21 settembre, con un dossier completo sui problemi del settore in Europa». Nella capitale svizzera si è anche parlato della guerra dell'acciaio tra la Cee e gli Usa. Brittan ha fatto presente che esistono tre strade percorribili per tentare di sanare il contenzioso: un accordo bilaterale, il rinnovo dell'intesa multilaterale e una soluzione da ricercare nell'ambito Gatt. Brittan ha invitato le industrie a esprimere la loro posizione entro due settimane. Ma Nakamura, che non vuole arrendersi di fronte ai milioni di tonnellate di acciaio invenduto e alla voragine di mille miliardi, è ottimista: «Esistono sicuramente possibilità di salvataggio dell'azienda siderurgica pubblica. La mia esperienza non è terminata». Nakamura si è detto soddisfatto anche dei risultati della lettera inviata ai dipendenti dell'azienda di Taranto, nella quale li sollecitava a una maggiore efficienza produttiva: «E' stata molto positiva. In Giappone avrebbe avuto lo stesso effetto». Che, tradotto in italiano, è come dire: la paura fa novanta. Agnese Vigna Hayao Nakamura