Domenica in dal cilindro uscì Luca Giurato di Luca GiuratoSimonetta Robiony
vicedirettore del Tgl adesso diventa conduttore. Fuscagni lo ritiene allegro, professionale, e anche un po' svitato vicedirettore del Tgl adesso diventa conduttore. Fuscagni lo ritiene allegro, professionale, e anche un po' svitato omenica in: dal cilindro uscì Luca Giurato ì giornalista come una sorpresa nel cappello del prestigiatore H)MA. La notizia che la Rai lo aeva scelto per condurre la nuoy edizione cQ «Domenica in», Luca Giurato, vicedirettore del Tgl, 1 a avuta al mattino, appena s eglio, un paio di giorni fa dalla \ ce di Carlo Fuscagni, il direttoi di Raiuno, e ha immediatarmte pensato che fosse uno s lerzo. «Non avevo mai suppos ), neanche nei miei pensieri più i egolari e stravaganti, di poter £ dare a condurre un programia di intrattenimento». Perché, c sa vedeva nel futuro professioi le? «Vedevo più o meno quel c e faccio adesso con la mia «Edicla» del dopo mezzanotte: una £ rta di talk-show con ospiti sul i adello della Cnn, magari allarÉ ta e approfondita e in un'altra c llocazione oraria». Alla nomina di Giurato FuscaÉ i è arrivato chiacchierando con i iirettore del Tgl Longhi e il viciirettore generale Salvi: bril1 ite, allegro, professionale, un p" svitato, Giurato è apparso su¬ bito il candidato ideale per questa edizione di «Domenica in», che intende puntare più sui fatti, sulla realtà, sulle parole e meno sui giochi, i balletti, le canzoncine. Giornalista a «La Stampa» dal '63 all'86, poi direttore del Grl, che rivendica di aver portato a superare l'ascolto del Gr2, poi vicedirettore del telegiornale più seguito dagli italiani, Giurato sostiene di aver fatto suo il motto di De Benedetti: «Il giornale è un foglio che dura ventiquattr'ore». Perciò crede in un linguaggio semplice, diretto, convinto. «Perché Bossi piace e Dalla Chiesa no? Perché Bossi in tv parla chiaro e questo alla gente sta bene». In onda da ottobre dagli studi della Dear per la regia di Adriana Borgonovo, arricchita oltre che dal solito calcio anche dalla serie che la Disney ha dedicato ai dinosauri, montata come una sorta di intrattenimento di parola, popolare e concreto, questa «Domenica in» avrà oltre a Luca Giurato almeno un paio di ragazze, destinate, come s'usa per le presenze femminili, all'«alleggerimento». Ma la formula è tutta da studiare: a Giurato, da giornalista, piacerebbe poter andare ogni settimana a vedere con le telecamere il fatto più curioso, raccontarlo in diretta, parlarne coi protagonisti. «Meglio se stanno a Roma - dice ridendo - perché si fa prima». Ma quelli del Tgl avranno voglia di collaborare? La contrapposizione rete-testata è sempre stata fortissima. «Ne sarei lietissimo. E poi in questo caso i colleghi dovrebbero essere contenti: io sono, e resto, un commentatore del Tgl prestato alla rete. Mi pare che Fuscagni scegliendomi abbia dato un riconoscimento alla professionalità di tutta la nostra redazione». Il mescolamento di carte che regna in Rai le sta bene, quindi? «Benissimo. Ci voleva. Basta. Cambiamo tutto. Baudo va di notte a fare il suo programma più elitario? Io vado di giorno a fare il mio più popolare». Ma Baudo al Tgl come direttore lo vedrebbe? «Per me Longhi deve restare dov'è: il tg è una cosa, l'informazione spettacolarizzata un'altra». Chi vorrebbe al suo fianco? «Un tipo come Serena Dandini». Che conduttore vorrebbe essere? «Quello che sono. Voglio raccontare le cose provando a sdrammatizzare. La gente è matura, vuol sapere, vuol capire, ma è anche stufa di tragedie e volgarità inutili. Vorrei esser civile con allegria». Ce l'ha con Ferrara e con Sgarbi? «Per carità. Sono due persone di straordinaria intelligenza. Solo che io credo che la tv urlata abbia fatto il suo tempo. E mi regolerò di conseguenza sperando di non sbagliare». Cosa teme di più? «La noia. Quelli che in tv vanno a citare Tocqueville per far sapere al pubblico che l'hanno letto li trovo assolutamente fuori posto. In tv la citazione non passa». Come si avvicina a questo nuovo lavoro? «Con umiltà. E con educazione. Per entrare nelle case altrui ci vuole garbo. Io a volte dico qualche sciocchezza, può capitare, ma eviterò, lo assicuro, di dire parolacce perché non mi sembra il caso». Simonetta Robiony «Giusto mescolare le carte: se Baudo la i programmi d'elite io faccio lo show nazional-popolare» Qui a fianco: Luca Giurato sopra, Toto Cutugno
Luoghi citati: Roma
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