«Rabin tratta la pace con Arafat» di Aldo Baquis

Via gli americani, ultima carta dell'Orni Il governo ebraico avrebbe offerto concessioni in cambio di una tregua nei Territori «Robin tratta la pace con Arafat» Rivelazioni di un giornale, il leader Olp conferma TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Contatti segreti ad alto livello tra funzionari israeliani ed esponenti dell'Olp sono stati avviati alcune settimane fa - in Israele e in un imprecisato Paese arabo - per far uscire i negoziati bilaterali di pace dallo stato di stallo in cui si trovano. La notizia, che è stata pubblicata ieri dall'autorevole quotidiano «Haaretz» e che ha subito avuto l'effetto di una «bomba-politica», è stata recisamente smentita dal premier Yitzhak Rabin. Ma da Tunisi il leader dell'Olp Yasser Arafat l'ha confermata e dal Cairo il suo consigliere politico Nabil Shaath ha anche rivelato alcuni dettagli su uno degli incontri. «Haaretz» afferma che i contatti avvengono attraverso intermediari e che si concentrano su due temi principali: lo status di Gerusalemme Est e le prerogative di un regime transitorio di autogoverno palestinese in Cisgiordania e a Gaza. In particolare, sarebbe allo studio la costituzione in tempi brevi di un regime di autonomia nella striscia di Gaza. Nell'esperimento verrebbe inclusa anche una città della Cisgiordania (come Gerico) per evidenziare agli occhi dei palestinesi la globalità del problema dei Territori. La reazione dell'ufficio di Rabin è stata netta: «Smentiamo l'esistenza di un dialogo tra dirigenti israeliani e l'Olp», ha detto il suo portavoce, Gad Ben Ari. «Gli unici contatti che intratte¬ ngdlrfsdndKTe niamo con i palestinesi avvengono nel contesto fissato a Madrid per i negoziati di pace israelo-arabi». Ma in un'intervista a radio Montecarlo Arafat ha confermato che nell'ultimo mese i suoi emissari hanno incontrato due volte a Washington funzionari israeliani, pur non ottenendo risultati di rilievo. Dal canto suo, Shaath ha precisato che uno dei temi in questione è la formale inclusione dell'Olp ai negoziati di pace e che i progetti suirautonomia a Gaza e Gerico sono stati affrontati con gli israeliani in Norvegia da un economista dell'Olp, Abu al-Ala'a. L'esistenza di messaggi segreti inviati dal governo Rabin ad Arafat era stata del resto rivelata nei giorni scorsi dal ministro della sanità Haim Ramon (laborista, e uomo di fiducia di Rabin): in cambio di una sospensione delle attività «terroristiche» nei Territori della durata di tre mesi, Israele avrebbe mostrato un atteggiamento «molto più elastico» al tavolo dei negoziati con i palestinesi. La reazione di Arafat, aveva aggiunto Ramon, era stata però deludente: la «lotta armata», aveva risposto il leader dell'Olp, è destinata a continuare finché durerà l'occupazione militare israeliana. Ieri «Haaretz» ha aggiunto nuovi particolari su questo dialogo a distanza GerusalemmeTunisi, lasciando intendere che la vera contropartita per una tregua di tre mesi nei Territori sarebbe il sensazionale invito a Gerusalemme di «Abu Ammani, cioè di Arafat. Da parte sua, il settimanale «Kolha'ir» di Gerusalemme ha riferito di una telefonata tra lo stesso Ramon e Arafat. Qualcosa sta dunque cambiando nel governo israeliano dove ormai, secondo gli osservatori, almeno undici ministri ritengono che l'inclusione dell'Olp nei negoziati sia solo questione di tempo. Intanto al confine con il Libano la tensione resta alta. Nell'alta Galilea gli abitanti erano impegnati ieri a ripulire i rifugi, nella previsione di una operazione militare contro le basi della guerriglia in Libano. Aldo Baquis