Gullit rifiuta Toro e stress
L'olandese dice no ai granata: voglio un calcio più tranquillo L'olandese dice no ai granata: voglio un calcio più tranquillo Gullit rifiuta Toro e stress riori, magari con pannolini caldi di miliardi. Se è coerente con se stesso, nella prossima stagione non potrà giocare in Italia. Il posto giusto, forse l'unico, potrebbe essere il Giappone, neanche più la Spagna turistica - una squadretta in una cittadina in riva al mare cercata pare invano dall'ex compagno nel Milan, Rijkaard. In Giappone, le partite cominciano con grandi inchini e finiscono con inchini grandissimi, quali che siano state le vicende, quale che sia il risultato. La gente applaude sempre, e ci sono addirittura gli applausi computerizzati, comandati ed eseguiti da apparecchiature elettroniche, l'aria riempita di suoni e gridolini da laboratorio. Però sullo stress bisogna meditare: affiora ogni tanto nello sport come bestia immonda. Qualche anno fa era di moda in Formula 1, c'era chi (Scheckter, Jones, Reutemann, Lauda) ad un certo punto sco¬ priva di avere tanti miliardi e di non averne bisogno di altri. Nel calcio Platini lasciò per stress, ma rimase molto solo. La lotta allo stress è un lusso, e per persone intelligenti. Sempre che non sia un bluff per farsi desiderare e strappare contratti lauti e permissivi. Gullit dice che il suo stress è sincero. Staremo a guardare, qualcosa di più che stare a vedere. Se si crede a questo Gullit, il Torino fa un affare: un giocatore stressato è nel nostro calcio quasi la norma, un giocatore che non vuole stressarsi è la sicurezza di un impegno relativo, di uno stare in difesa (personale) anche se si è attaccanti. Gullit avrebbe guadagnato troppo per poter fare, in campo, il monaco tibetano. Buon viaggio a Gullit nel mondo dei sonni, sperando che contagi i troppo ricchi e consoli i troppo poveri. Gian Paolo Ormezzano SERVIZI A PAGINA 33 RUUD Gullit, l'olandese che è probabilmente il giocatore di calcio più e anche meglio conosciuto al mondo, ha annunciato che non va al Torino, che pure lo attendeva caldamente, che gli piace, che ha un presidente simpatico e che sta in una città sicuramente amica o amichevole. Ragioni personali: ma non il denaro. Nella sua dichiarazione affiora, a un certo punto, il monosillabo-chiave: stress. Gullit, che è ricco e felice, che ha trovato in Italia persino l'amore e la famiglia ottimale, cerca, cercherebbe un calcio senza stress. Ma cerca la garanzia a priori, non vuole limitarsi a curare lo stress a poste-
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