Uccide per errore la moglie e si ammazza

l E' finita tragicamente alle 21,30 una banale lite familiare in un alloggio popolare di Venaria Uccide per errore la moglie e si ammazza Aveva sparato alfiglio, ferito di striscio Una banale lite in famiglia, finita nel sangue, a colpi di 7,65, sul pianerottolo delle scale. Il padre voleva sparare al figlio, ma ha colpito la moglie, e quindi si è suicidato. E' successo ieri sera in un casermone Gescal alla periferia di Venaria, in via San Marchese 30/1. Le vittime: Antonio Fragale, 53 anni, e la moglie Erminia Tricoli, 45 anni. La coppia abitava al quinto piano, e in quel modesto alloggio di casa popolare, all'ora di cena, ieri è successo qualcosa che ha scatenato la reazione del capofamiglia. Un litigio feroce tra il padre e uno dei due figli, Franco, 25 anni, rimasto ferito anche se non gravemente. Un alterco a cui ha assistito anche l'altro figlio Salvatore, che nelle, notte è stato interrogato a lungo in Questura a Torino. Secondo la prima ricostruzione effettuata dalla polizia, Fragale e il figlio hanno iniziato a litigare violentemente a tavola. Erminia Tricoli ha cercato di mettere pace tra i due, ma tutto è stato inutile. Fragale ha tirato fuori la sua pistola, una 7,65 che deteneva abusivamente. Ha affrontato il figlio, e questi ha tentato di difendersi impugnando una fiocina da sub che teneva nascosta nella sua stanza. Con questa in mano, ha cercato di uscire dall'alloggio, fuggendo giù per le scale. Il padre lo ha inseguito, e sul pianerottolo ha esploso i primi colpi. Un proiettile ha rag¬ giunto Franco Fragale allo zigomo, ma il giovane ha continuato a scappare. E forse a questo punto Erminia Tricoli ha tentato di mettersi tra i due, per dividerli. E' stata colpita a morte, all'altezza del pianerottolo del terzo piano. Solo.allora Antonio Fragale si è fermato, mentre il figlio fuggiva. L'uomo ha cercato di soccorrere la moglie, ma deve aver capito subito che per lei non c'era più niente da fare. Allora si è seduto sullo scalino, ha preso per mano la moglie ormai morta e si è sparato. Un solo colpo, è morto subito anche lui, mentre il palazzo esplodeva di grida. Qualcuno ha chiamato il «113», mentre le scale si riempivano di gente. Pochi minuti più tardi una volante di polizia e il radiomobile dei carabinieri della compagnia di Venaria arrivavano sul posto. Sotto casa, nascosto vicino ad una macchina, c'era Franco Fragale. Ferito, sanguinava abbondantemente, al poliziotto ha detto solo: «Mi ha sparato papà». Poco lontano, la fiocina che aveva impugnato per difendersi dal padre. E' stato ricoverato d'urgenza al Cto. Sul pianerottolo del terzo piano, i due cadaveri, coperti di sangue, le mani ancora intrecciate. E sangue dappertutto, donne che gridavano, i segni dei colpi sparati da Fragale sulle pareti. Sul posto è giunto il dottor Sergio Molino della Squadra Mobile, e il magistrato di turno, il sostituto procuratore Enrica Gabetta, che ha interrogato alcuni vicini di casa. Qualcuno di loro ha sentito le grida che arrivavano dall'alloggio dei Fragale. Contemporaneamente, in via Grattoni veniva sentito l'altro figlio.. Salvatore Fragale. Ha assistito al litigio tra suo padre e suo fratello, lui può raccontare cosa è successo, ieri sera, per scatenare la strage. HM Antonio Fragale, 53 anni. A sinistra la scena del delitto-suicidio

Luoghi citati: Torino, Venaria