Ondieki abbatte il muro dei 27'

Ondieki abbatte il muro dei 27' A Oslo straordinaria impresa del trentaduenne keniano sui 10.000 metri Ondieki abbatte il muro dei 27' Dura appena cinque giorni il record di Chelimo NELLO STADIO DEB PRIMATI OSLO. Impresa storica per l'atletica mondiale ieri nel mitico stadio norvegese Bislett, lo stadio dei record. Il keniano Yobes Ondieki ha stabilito il nuovo primato del mondo dei 10.000 metri (realizzato solo sei giorni fa sulla pista di Stoccolma dal compatriota Richard Chelimo) correndo, primo uomo al mondo, sotto il muro dei 27 minuti, nel fantastico tempo di 26'58"38 al termine di una delle gare più belle degli ultimi anni. Un tempo incredibile, che migliora di oltre 9" il primato precedente che già aveva fatto gridare al miracolo i tecnici, ma altrettanto aveva fatto intendere come il fatidico muro dei 27' potesse crollare da un momento all'altro sotto la spinta possente e innovativa portata da questi grandi corridori degli altipiani. Ondieki, da ieri sera entra a buon diritto tra i grandi personaggi che hanno scritto pagine mdimenticabui di atletica: il fin- landese Paavo Nurmi, il connazionale Maeki, primo uomo a far cadere il muro dei 30', il ceko Emil Zatopek che superò quello dei 29' (a Bruxelles nel 1954) e l'australiano Ronald Clarke che per primo scese sotto i 28' (nel 1965 e con un particolare curioso: è stato l'unico uomo a battere i record senza aver mai vinto un'Olimpiade o un Mondiale). E ora, 28 anni dopo, Ondieki ha abbattuto un'altra barriera storica, migliorandosi di oltre 9" (il limite precedente era di 27'07"91) Stupenda tutta la gara. Alla partenza il messicano Garcia si inearica di fare l'andatura: è la prima «lepre» della serata e a lui spetta il compito di imporre un ritmo sostenuto per Ondieki e il suo compagno Sighei. E Garcia svolge bene il suo lavoro tanto da correre il primo chilometro in 2'41"12, circa 2" meglio del passaggio record di Chelimo. Il gruppo di snoda subito, il ritmo viene tenuto soltanto da Sighei, Ondieki e Doherty, la seconda «lepre» che attende pazientemente di entrare in azione. Al secondo chilometro il vantaggio su Chelimo passa a 5" (5'20"66) mentre ai tremila scende a 3". A questo punto il compito di Garcia ha termine ma, inaspettatamente, non è Doherty a prendere il comando delle operazioni, bensì Sighei: intuito che il ritmo rischiava di scendere ulteriormente, si mette al comando a tirare. Doherty capisce la lezione e torna in testa a tirare. I risultati si vedono subito: al quarto chilometro il vantaggio sulla tabella di Chelimo sale a 4", a metà gara è di 5" e rimane stabile per il sesto e settimo chilometro quando, perso ormai Doherty, Ondieki si lascia alle spalle anche lo spossato compagno Sighei e, tra le urla di incoraggiamento dei diecimila spettatori presenti, si lancia in una volata solitaria verso il record del connazionale. Lo sguardo impenetrabile, Ondieki non tradisce minimamente la stanchezza che pure deve essere terribile se continua a marciare come un orologio al ritmo di 63-65 secondi al giro. La folla comprende che si è vicini alla grande impresa e comincia a scandire il nome del keniano, ritmando con le mani il suo passo. Ondieki adesso vola: all'8° chilometro il vantaggio sale a 8", solo a questo punto sembra avere un cedimento, forse lo blocca la paura di non raggiungere il record. Ma Ondieki è un uomo d'acciaio, si riprende subito e gli ultimi mille metri sono per lui la vera e propria passerella verso la leggenda. La folla ha capito che il record di Chelimo è sul punto di cadere: resta da vedere se cade anche il muro dei 27". Ondieki, in un ultimo eccezionale sforzo di volontà piomba sul traguardo accolto da un'autentica ovazione: 26'58"38. Fatta! E la folla del Bislett, questo stadio che ha scritto la storia dell'atletica con i cinquantanove record mondiali battuti (ma, fatto curioso, qui non era mai stato battuto prima di ieri quello dei 10 mila) poteva abbracciare questo splendido trentaduenne atleta degli altipiani nel suo ultimo, trionfale giro d'onore. Per quanto riguarda gli altri risultati della serata, da segnalare la buona prestazione (l'45"94) di Benvenuti sugli 800 vinti dall'inglese Steele e condotti ad un ritmo ancora troppo sostenuto per il nostro azzurro. Nella velocità successi di Christie (100 min 10"09 davanti a Fredericks lO'll) e della Ottey sulla Torrence 10"98), mentre nei 5000 uomini vittoria senza record del keniano Bitok (13'08"68) sul marocchino Skah al comando sino all'ultima curva mentre nel Miglio conclusivo l'algerino Morceli ha fallito il primato per poco più di un secondo: 3'47"78. Per concludere ancora una sconfitta per Bubka nell'asta, fermatosi a 5,70 dopo due errori a 5,65. Attilio Monetti (100 in 10"94 Yobes Ondieki 32 anni, keniano nella leggenda con Nurmi Zatopek e Clarke

Luoghi citati: Bruxelles, Oslo, Stoccolma