Riso minaccia dal Sud America di Gianfranco Quaglia

Chiesto l'immediato intervento della Corte di giustizia della Cee Chiesto l'immediato intervento della Corte di giustizia della Cee Riso, minaccia dal Sud America /produttori: bloccate import e aiuti MILANO DAL NOSTRO INVIATO La «guerra del riso» va alla Corte di Giustizia. Il ministro dell'Agricoltura, Alfredo Diana è deciso a contrastare l'insidia che starebbe arrivando dall'Uruguay: riso dal Sud America, insomma, nell'area comunitaria, dove l'Italia detiene la leadership della produzione. Secondo le notizie in possesso al nostro ministero, il riso uruguaiano entrerebbe nella Cee attraverso il «prelievo» ridotto del 50 per cento: in altre parole tassa di importazione agevolata, che in alcuni casi è prevista addirittura a zero lire per Paesi e territori d'Oltremare. Attraverso questa via sono già state introdotte centomila tonnellate di riso semigreggio, con un forte pericolo per gli equilibri di mercato. Contro la nuova minaccia Diana ha illustrato l'atteggiamento negativo, del nostro governo, al Consiglio dei ministri agricoli della Cee, ottenendo il pieno appoggio di Francia e Grecia, altri due produttori del cereale. Non è la prima volta che l'Italia interviene contro le importazioni. Ma ora il ricorso alla Corte di Giustizia vuole ottenere la reintroduzione della clausola di salvaguardia che consentirebbe uno sbarramento. La Comunità europea, infatti, ha approvato un regolamento che autorizza l'import di riso «Indica» (di origine subtropicale) coltivato da molti Paesi orientali e sudamericani. Con un pericolo incombente per i produttori europei, in particolare quelli italiani maggiori esportatori nell'area Cee di varietà «japonica». Non solo: anche gli Stati Uniti fruiscono di un trattamento privilegiato nei confronti dell'area Cee dove esportano riso trattato con il sistema «parboiled» che resiste maggiormente alla cottura. Per gli imprenditori statunitensi viene applicata una «tassa di prelievo» a basso costo. All'Ente nazionale risi, l'organismo che tutela gli interessi delle 7 mila aziende italiane del settore, ribattono che il privilegio accordato agli Stati Uniti è un'altra «concorrenza sleale nei confronti dell'Italia dove le industrie trasformatrici, proprio per stare al passo con i tempi, hanno realizzato costosi impianti per il trattamento del parboiled». Le nubi all'orizzonte della risicoltura italiana si addensano nel momento di maggior espansione storica delle superfici col- tivate. I prezzi saliti alle stelle all'inizio dell'ultima campagna per effetto della svalutazione della lira e lo stralcio della risicoltura dai prowedimenti Cee per il contenimento dei seminativi cerealicoli, hanno spinto gli agricoltori italiani a investire come mai era accaduto: circa 240 mila ettari contro i 216 mila dello scorso anno. E' prevedibile una produzione di un 1.600.000 tonnellate, un tetto record che comincia a preoccupare gli stessi produttori per gli effetti negativi che potrebbe portare sul mercato un massiccio arrivo di quantitativo. La prossima campagna di commercializzazione è fra due mesi. Nel frattempo le organizzazioni agricole di categoria chiedono alla Cee che intervenga applicando delle quote-resa per ettaro o superficie, su base nazionale o aziendale. Una specie di autoregolamentazione concordata, per evitare drastiche^ imposizioni e salvare il merCatóT D'accordo anche gli altri Paesi produttori, contrari per ora gli industriali risieri italiani. Gianfranco Quaglia IL RISO IN ITALIA SUPERFICI E PRODUZIONI IN ITALIA [ULTIMI 5 ANNI] Anno ha Tonnellate 1989 206.480 1.311.386 1990 215.442 1.454.854 1991 206.480 1.321.043 1992 216.410 1.325.511 1993 240.000 1.600.000* Prod. mondiale 148.000.000 520.000.000

Persone citate: Alfredo Diana