Re Mida rivive una stagione d'oro di Ugo Bertone

Re Mida rivive una stagione d'oro Re Mida rivive una stagione d'oro La grande finanza torna a scommettere sul metallo MILANO. E' stata la settimana dei grandi numeri. A Milano, passo dopo passo, la quotazione ha toccato quota 20 mila hre il grammo. A New York, a metà settimana, nel corso di un'agitata seduta, è stata sfiorata la quota di 400 dollari l'oncia. L'oro, insomma, torna a brillare e George Soros, il più ascoltato guru delle Borse Anni 90, si è rivelato ancora una volta infallibile. A maggio aveva stupito tutti con la sua intesa con Jimmy Goldsmith, altro famoso finanziere (e zio dell'attrice Clio). Lui, Jimmy, si è ritirato dalle Borse tre anni fa e ha investito tutto nell'oro. Pochi mesi fa Soros aveva annunciato il suo ingresso nella Newmorit a fianco di «golden Jimmy». Stavolta è impazzito, hanno commentato a Wall Street a proposito dell'uomo che aveva guadagnato a settembre un miliardo di sterline speculando contro la la sterlina e la lira. E invece Soros ha vinto la scommessa. Da allora l'oro ha guadagnato il 23%, schizzando dai 326,10 dollari di inizio aprile ai 395 di venerdì scorso. E il Quantum fund, la leggendaria armata del denaro guidata da George Soros, ha potuto annunciare che, negli ultimi dodici mesi, i risparmiatori che si sono fidati hanno realizzato il 210%. Ma è vera gloria, oppure anche stavolta sarà una falsa partenza? Tentare un pronostico non è facile anche se, tra gli analisti, cresce l'esercito dei possibilisti. E questo per vari motivi. 1) Stavolta l'impennata dell'oro non è legata ad avvenimenti politici come nel '90, quando si è toccata quota 420 sull'onda della liberazione di Mandela (con timori di guerra civile in Sud Africa). 2) I prezzi sono assai più bassi dei massimi assoluti. All'inizio del decennio l'oro quotava 860 dollari l'oncia, al di sotto del massimo di mille dollari, sfiorati durante il braccio di ferro tra Khomeini e Jimmy Carter. 3! Stavolta il rialzo dell'oro non s'accompagna ad un calo del dollaro. Anzi. Il rafforzamento del metallo giallo s'accompagna ad una stagione di rialzi della moneta americana sul marco tedesco. E a queste considerazioni tradizionali si accompagnano alcune novità, non meno importanti. 1 ) Le novità in arrivo dall'Oriente. George Soros ha spiegato il suo interesse per l'oro con l'inflazione che sta esplodendo in Cina dove, ad un tasso di sviluppo nell'ordine del 12% annuo, si accompagna un'inflazione che sfiora il 20%. E secondo il Quantum fund le famiglie cinesi, per sfuggire al carovita, punteranno sull'oro. Non più di 50 grammi a testa, in media, ma i cinesi sono tanti... 2) Oltre all'oro cinese (le quotazioni, di contrabbando, sono a Pechino di 550 dollari l'oncia) c'è l'impennata della richiesta di gioielleria dal Sud Est asiatico e dall'India. 3) Nel frattempo la produzione ristagna o, addirittura, diminuisce. sia in Sud Africa sia in Russia. E in Occidente? Anche qui ci sono ragioni perché l'oro possa sabre, almeno nel medio periodo. 1) Calano i tassi di interesse e le Borse, causa la recessione, non brillano. Nel breve periodo la situazione è sotto controllo ma il denaro a basso prezzo potrebbe generare inflazione. In tal caso l'oro potrebbe rappresentare un'alternativa interessante. 2) Ormai esistono strumenti finanziari in grado di annullare i punti deboli dell'oro. Non a caso gli aumenti più lusinghieri li hanno realizzati i titoli delle società minerarie: danno dividendi e sono facilmente liquidabili. Riparte, perciò, la corsa all'oro? Forse, ma occorrono conferme. Finora, infatti, la partita l'hanno condotta finanzieri e grandi speculatori. Il popolo delle famiglie, quello che acquista la sterlina o il marengo d'oro, è ancora lontano. Ugo Bertone

Persone citate: George Soros, Jimmy Carter, Jimmy Goldsmith, Khomeini, Mida, Soros

Luoghi citati: Cina, India, Milano, New York, Pechino, Russia, Sud Africa