Il Bot-people annaspa nel dubbio

Le famiglie fanno i conti, mentre Barucci si pente per l'annuncio-choc troppo frettoloso Le famiglie fanno i conti, mentre Barucci si pente per l'annuncio-choc troppo frettoloso Il Bot-people annaspa nel dubbio Risparmiatori alla prova dei «buoni» a tassi ridotti ROMA. Bot, il giorno dopo. Ciampi è meno pessimista (perché potrà far quadrare meglio i conti pubblici), il Bot-people invece, deluso e smarrito, si interroga. Che cosa fare adesso che è caduto anche il «muro» dei tassi a due cifre e i rendimenti sono tornati ai livelli di nove anni fa? Prendersela con il ministro del Tesoro Barucci che l'altra sera, in aereo, rientrando dal «G7» di Tokyo, dava segni di pentimento per un annuncio forse troppo frettoloso («I tassi trimestrali caleranno al 7%») e certamente non tranquillizzante per le famiglie italiane le quali, piaccia o no, detengono il 90% di quella gigantesca montagna che è il debito pubblico italiano? Polemiche a parte (qualche frecciata dell'Assorisparmio verso il ministro) gli operatori sono convinti - e una conferma è venuta dall'asta di venerdì che la domanda delle famiglie resterà elevata, anche alla prossima asta quando, forse, sarà centrato davvero l'obiettivo del 7%. E questo per molte ragioni. La prima è che, con i tassi attuali, non esistono forme di investimento che rendono comunque di più dei Bot. La seconda è che con la bufera che sta soffiando sui mercati valutari (con il marco sotto tiro della speculazione e il dollaro che è magari super ma tutt'altro che stabile) è difficile comunque azzardare ogni previsione. E così, in questo clima di grande incertezza, il Tesoro pensa di poter contare sulla fedeltà dei suoi clienti più affezionati. Giocando proprio sulla carta della mancanza di alternative valide, almeno sul breve termine. I Certificati di deposito offerti dalle banche (che comunque sono in crescita) rendono cifre che si aggirano sul 7%, mentre i normali depositi offrono rendimenti ancora meno interessanti che oscillano, secondo i dati Abi, tra il 4,6 e il 6,7%. Inoltre alla discesa dei Bot fa da contraltare il calo dell'inflazione, ormai vicina al 4%. Fatto questo che comunque garantisce un «guadagno» del 3%. Bestano la Borsa e il mattone. Ma la prima, al di là dei casi aperti in Piazza Affari (Ferruzzi in testa) evoca ancora l'odore delle bruciature dell'87, quando il piccolo risparmio ne uscì con le ossa rotte. Sulla casa è presto detto: la micidiale pressione fiscale che sta schiacciando il mattone non spinge certo il risparmio alla corsa a comprare case. La partita, insomma, è complessa. Soprattutto per chi, non volendo affidare i propri soldi a qualche gestore, non se la sente di «divorziare» precipitosamente da quel paese di Bengodi che fino a ieri sono stati i Bot. Ma che oggi lo sono un po' meno, perché il calo dei tassi consiglia di stare alla larga, dopo la grande abbuffata, dagli investimenti a brevissimo termine, sia essi titoli o pronti contro termini. Il gioco è rischioso. Meglio, dicono gli operatori, orientarsi sui tempi lunghi, sui Cct o Btp, ad esempio, che scadono nel '94 e rendono ancora un buon 9%. te. r.] 3 3 CHI CEDE, CHI TIENE La tabella mostra i rendimenti percentuali annui sanciti nelle aste del 1993 per tre tipi di titoli di Stato [Bot a tre mesi, Cct settennali e Btp decennali] ASTA BOT 3 MESI ASTA CCT ASTA BTP 10 ANNI 11/1 11,23 18/1 13,69 5/1 12,08 26/1 10,66 29/1 13,29 2/2 11,39 8/2 10,38 12/2 13,23 1/3 11,36 23/2 10,53 25/2 12,38 1/4 11,56 9/3 10,66 12/3 12,28 3/5 11,09 24/3 10,93 30/3 12,81 17/5 10,71 8/4 10,98 14/4 12,68 1/6 10,59 24/4 10,50 29/4 12,31 16/6 9,90 10/5 10,34 13/5 12,06 30/6 11,19 26/5 9,75 28/5 11,42 2/7 9,76 8/6 9,48 24/6 9,09 8/7 9,48 9/7 7,83

Persone citate: Barucci, Ciampi, Mesi Asta

Luoghi citati: Roma, Tokyo