ADAMO ed EVA alla pensione EDEN

f&l: breve storia delle vacanze. Dio creò l'uomo, la donna e la noia. Poi venne il serpente, animatore turistico f&l: breve storia delle vacanze. Dio creò l'uomo, la donna e la noia. Poi venne il serpente, animatore turistico MMDed^A Eden alla pensione Capitolo I A Wimbledon wINUTILE starci a girare I intorno. In tutti i Paesi I della Comunità europea | donne coraggiose, uomiS ni spregiudicati, si dicono e dicono da tempo che le vacanze sono un argomento noiosissimo. Se sui verdi campi di Wimbledon si giocasse un torneo della Barba Assoluta non si può dubitare su chi lo vincerebbe. «Ma va sempre forte anche la differenza tra erotismo e pornografia». «Figuriamoci! Le vacanze la stracciano come vogliono». «E il confronto tra intelligenza maschile e intelligenza femminile? Ha un ottimo rovescio, è in forma». «Sarà, ma le vacanze hanno un gioco più completo. E del resto, quel confronto non solo è noioso, ma impraticabile. Il più delle volte non c'è niente da confrontare, né da una parte né dall'altra». «Che mi dici degli accadimenti nel Principato di Monaco? Sono in ripresa, a quel che sento». «Vincono le vacanze in tre set: 6-0, 6-0, 6-1». «E la discussione su come si possa metter pace nelle guerre tribali senza usare i metodi dei Romani, degli Inglesi?». «Promette bene, non dico di no. Ma non può farcela con le vacanze, è ancora troppo giovane, senza esperienza». «E dove me lo metti l'adulterio? Se l'adulterio faccia bene o no al matrimonio?». «Come argomento è senz'altro uno dei massimi campioni della noia. Ma secondo me non ha la tenuta e la classe delle vacanze. No, guarda, io sulle vacanze ci punto 25 sterline anche quest'anno». Capitolo II La Bibbia Così oggi. Ma le vacanze sono sempre esistite? L'argomento è sempre stato disperatamente noioso? Gettiamo un rapido sguardo sul passato, cominciando necessariamente dalla Bibbia, uno di quei libri di cui si suol dire che «c'è già dentro tutto». E infatti basta aprirlo per trovare, al secondo capitolo della Genesi, il modello-base, l'origine stessa delle nostre vacanze. «Or il Signore Iddio piantò un giardino in Eden, dall'Oriente, e pose quivi l'uomo ch'Egli avea formato». Segue quello che si potrebbe definire il primo pieghevole della storia sacra e turistica, il Dépliant Supremo' (che il moderno consumatore biblico avrà cura di pronunciare con l'accento sulla prima sillaba). «E il Signore Iddio fece germogliare dalla terra ogni sorta d'alberi piacevoli a riguardare, e buoni a mangiare {...). «Ed un fiume usciva d'Eden per adacquare il giardino; e di là si spartiva in quattro capi. «Il nome del primo è Pison: questo è quello che circonda tutto il paese d'Havila, ove è dell'oro. «E l'oro di quel paese è buono; quivi ancora nascono le perle e la pietra Onichina. «E il nome del secondo fiume è Ghibon; questo è quello che circonda tutto il paese di Cus. «E il nome del terzo fiume è Hiddechal; questo è quello che corre di ricontro all'Assiria. E il quarto fiume è l'Eufrate». Durò poco, come si sa. O forse, su quel primo beato soggiorno di quattro settimane o quattro millenni «tutto compreso», il libro della Genesi preferisce sorvolare perché le vacanze erano già viste all'epoca come argomento noiosissimo, cui uno scrittore «alto» non si degna di concedere la sua attenzione. «E amendue, lavatisi il crine col succo spumeggiante di bacche profumate, corsero sulle rive sabbiose del fiume Icon e si tuffarono nelle di lui acque cristalline, e quivi ruzzarono e si spruzzarono e provarono diletto. «Poscia si distesero nell'ombra di un grande alberò e si conobbero per la sesta volta in quel dì. Conciossiacosaché caddero in un sonno profondo fino alle ore 19,30». Un'omissione non si può considerare un comandamento. Ma il silenzio della Bibbia in merito a episodi di questo genere sembra suggerirci che delle vacanze convenga parlare il meno possibile. Un'altra interpretazione, più maliziosa, forse luciferina, circola da un paio di secoli. La Bibbia tace sulla vacanza nell'E den prima della cac ciata perché i due ospiti del giardino vi si annoiavano a morte. L'offerta del Serpente (antenato dunque dei moderni animatori) sarebbe stata accettata non tanto per brama di conoscenza o spirito trasgressivo ma semplicemente per vedere se c'era modo di distrarsi un po', di fare una cosa nuova, di rompere la monotonia di quelle giornate di felicità divinamente perfetta. Facile ribattere che le vacanze sarebbero allora intrinsecamente pericolose, maledette, la fonte prima di tutti i nostri guai. Ma in ogni caso la nostalgia di quel luogo incantato resta ben viva in noi, è presente perfino nelle circostanze più banali. «E dove avete la cabina? Ai Bagni Torquemada?». «No, le sdraio erano troppo scomode. Ora siamo ai Bagni Eden». Oppure: «Al cinema Eden fanno "La gola del presidente", sai quel film sull'enigma della morte di Clinton». «Ma quale enigma! E' rimasto soffocato da un cheeseburger malcotto, tutto lì». «Niente affatto, la cosa presenta molti lati oscuri. C'è di mezzo una strana patatina fritta, una bottiglia di ketchup sospetta, una coca che forse non era veramente una coca...». «No, non m'interessa, io vado al- l'Eden Danze, mi diverto di più». La volgarità stessa dei nostri appetiti di vacanzieri trova un remoto riscatto in quell'ispirato dépliant. Di là viene la pervicace speranza di scovare in certi suk o esotici vicoletti degli ornamenti d'oro di fattura artigianale «che costano un decimo che da noi», o perle bellissime, purissime, al prezzo praticamente di una scatola di puntine da disegno. Non meno evidente è il nesso tra l'Eden e gli alberghi e villaggi residenziali che la pubblicità definisce «immersi in un vero paradiso». Quei giardini artificiali (ma lo era anche l'Eden; teniamo sempre a mente che la Bibbia parla di un giardino, escludendo la natura allo stato selvaggio, il trekking, il Carnei Trophy e il Marlboro Country) si compiacciono di imitare il loro prototipo moltiplicandone i divieti: non parcheggerai !a tua macchina qui, non camminerai con gli zoccoli là. E non è chi non veda che la nudità, parziale o totale, praticata durante le vacanze, nasconde l'anelito a ricuperare la condizione d'innocenza del primo uomo e della prima donna. Per questo è insieme commovente e insopportabile. «Ma non c'è niente di male! Bisogna veramente essere dei maniaci, dei pervertiti, per farci ancora caso!». «Io no, io non posso, mi sento, non so, non a posto, a disagio». «Ma se è la cosa più naturale del mondo!». «No, io al contrario più sono nuda più mi sento... vestita, no, voglio dire, mascherata, insomma come una che stia recitando». «Cara, tu hai dei seri problemi. Nudi siamo venuti su questa terra, nudi la lasceremo...». «Ah, questo no! Spere- che mi metteranno un vestito a fiorellini. O magari a pois, non ho ancora deciso». «Comunque sei troppo legata, troppo condizionata dalla tua educazione, dai pregiudizi... Mettiti almeno questo tanga ciclamino, per cominciare. E' quello preferito dalla regina d'Inghilterra, quando si tuffa nei laghi scozzesi, su a Balmoral». «No, non c'è tanga che tenga, è più forte di me. Io mi vergogno, c'è poco da fare». «Ma sei proprio rimasta alla Bibbia, povera te!». Poveri noi. Su ogni singolo particolare delle nostre vacanze si allunga l'ombra della parodia, e il più soddisfacente, il più rutilante dei gelati nasconde tuttavia un tarlo sospettoso. «Non so, mi pare che l'anno scorso fossero meglio». «Già, forse. E comunque Tiziana sostiene che nessuno batte i gelati di quel piccolo buco nuovo accanto all'Hotel Miramente». «Oh, sai, Tiziana...». Ma il dubbio che altrove, sempre altrove, chissà dove, esista un gelato superiore, definitivo, paradisiaco, inquina ogni cucchiaiata. E' l'ansia dell'irraggiungibile. Genuinità, naturalezza, innocenza non sono più nei nostri giardini. La mela è stata mangiata, una volta per sempre, irrimediabilmente. Fine della prima puntata Carlo Frutterò Franco Lucentìni Nella Genesi il modello-base delleferie // primo pieghevole della storia sacra e turistica il Dépliant Supremo RACCONTI D'ESTATE goncedere la sua attenzione. «E amendue, lavatisi il crine col succo spumeggiante di bacche profumate, corsero sulle rive sabbiose del fiume Icon e si tuffarono nelle di lui acque cristalline, e quivi ruzzarono e si spruzzarono e ggconvenga parlare il meno possibile. Un'altra interpretazione, più maliziosa, forse luciferina, circola da un paio di secoli. La Bibbia tace sulla vacanza nell'E den prima della cac psenta molti lati oscuri. C'è di mezzo una strana patatina fritta, una bottiglia di ketchup sospetta, una coca che forse non era veramente una coca...». «No, non m'interessa, io vado al- // primo pieghevole della storia sacra e turistica il Dépliant Supremo Una discoteca estiva paradiso notturno delle vacanze

Persone citate: Barba, Clinton, Eden Danze, Pison

Luoghi citati: Inghilterra, Principato Di Monaco