Carceriere di Farouk
Maffeo Boe tenta il suicidio in cella a Nuoro Carceriere di Farouk Maffeo Boe tenta il suicidio in cella a Nuoro NUORO NOSTRO SERVIZIO L'ultimo dei grandi banditi sardi si è stretto un cappio al collo nel tentativo di chiudere un'esistenza tormentata, scandita da condanne e accuse per gravissimi delitti: la più importante, ma non l'ultima, il sospetto di aver montato la guardia al piccolo Farouk Kassam, strappato alla famiglia nella sua casa della Costa Smeralda e che giusto oggi festeggia il primo anniversario della ritrovata libertà. In una cella del carcere di Bastia, in Corsica, Matteo Boe, 35 anni, di Lula (paese tra i più caldi del Nuorese), ha tentato nei giorni scorsi di togliersi la vita impiccandosi: è stato soccorso e salvato dalle guardie carcerarie. Un'immediata visita in ospedale ha fugato qualsiasi perplessità sulle sue condizioni di salute. L'ex latitante ha fatto già ritórno nella Francia continentale: è a Parigi, dove tra una decina di giorni incontrerà la moglie, Laura Manfredi. «Non sapevo nulla, qualcuno mi ha telefonato e poi ho avuto la conferma ascoltando un telegiornale», ha commentato ieri, al telefono, la donna dalla sua casa di Lula. «Sto cercando di approfondire», ha concluso. La notizia del fallito suicidio non era giunta neanche al difensore del fuorilegge, nonostante risalga allo scorso 30 giugno. Ed è un particolare sconcertante. Tanto strano, che nel paese natale del detenuto c'è stato un atteggiamento quasi generale d'incredulità: «Non è vero», hanno detto in tanti. Dalla capitale transalpina sono rimbalzati nell'isola scarni particolari. Nessuna spiegazione del gesto. E' trapelato soltanto che Matteo Boe ha tentato di farla finita qualche giorno dopo che un magistrato gli aveva negato la libertà. Proprio per discutere il ricorso era stato trasferito da Marsi-. glia a Bastia. Al centro dei sospetti per il sequestro di Farouk Kassam, ma anche per quelli degli imprenditori Giulio De Angelis, romano, e Marzio Perrini, pugliese, il bandito è in attesa di estradizione. Ma ha altri conti aperti con la giustizia della Penisola: deve scontare 14 anni. Corrado Grandesso
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