Poliziotta sequestrata, è giallo

Poliziotta sequestrata, è giallo Forse è un avvertimento per l'inchiesta sul commissariato di Ischia Poliziotta sequestrata, è giallo Ritrovata in un'auto legata e imbavagliata NAPOLI. Aveva le mani legate con le stringhe delle sue scarpe da ginnastica e una striscia di stoffa sulla bocca. Sembrava morta, con la testa reclinata sul finestrino della macchina e il volto pallidissimo. L'hanno trovata così ieri mattina, in una strada di campagna, dopo una telefonata anonima arrivata al «113» della questura. L'agente di polizia Monica Vulcano, 25 anni, è stata rapita, minacciata e narcotizzata forse con una bevanda o con uno spry. Le hanno detto di stare buona, di non darsi troppo da fare per evitare che le accadesse il peggio. Ma l'oscuro avvertimento è già materia per un «giallo» tutto da svelare. Sul sequestro della poliziotta grava un sospetto inquietante di cui nessuno in questura vuole parlare. Da mesi c'è un'inchiesta sul commissariato dove la ragazza è stata in servizio prima di chiedere il trasferimento. Qualcuno vuole il suo silenzio? 1 La storia comincia ieri mattina a Forio d'Ischia, il Comune dell'Isola Verde dove Monica, 25 anni, ha lavorato fino al dicembre scorso. Una donna attiva, con un matrimonio fallito alle spalle: aveva sposato un agente, pure lui in servizio a Ischia, dal quale è ora separata. Ed era stata lei a chiedere un'altra sede, ottenendo lo spostamento al commissariato del quartiere Mercato, nel centro di Napoli. Ma a Forio ha ancora la sua casa e lì è tornata venerdì per due giorni di licenza. Al capo della squadra mobile, Bruno Rinaldi, piombato all'ospedale Rizzoli dove Monica è stata ricoverata, ha raccontato le fasi di un'aggressione che per ora non ha un movente plausibile. Alle 10 del mattino, uno sconosciuto bussa alla sua porta e appena la donna apre l'afferra, la trascina in strada e la costringe a salire sulla «Panda» rossa che la poliziotta aveva avuto in prestito il giorno prima da un collega. L'uomo la porta in una viuzza di campagna dove la narcotizza e le sibila: «Non devi lavorare, devi stare buona». Poi la lega, l'imbavaglia e se ne va com'era venuto. Una ricostruzione non proprio chiara. «Forse il racconto è un po' lacunoso - ammettono gli investigatori - ma Monica è ancora sotto choc, deve prima riprendersi». Quando l'hanno portata in ospedale, la poliziotta era infatti priva di sensi. Dopo le cure in rianimazione, si è ripresa e ha telefonato al padre che vive a Napoli, un ragioniere dalla vita tranquilla, che ora assicura: «Mia figlia non era preoccupata e, poi, non ha mai trattato storie pericolose». Anche i funzionari che stanno cercando di far luce sul mistero sottolineano che l'agente Vulcano si occupava di ordinaria amministrazione. «No - dicono - un avvertimento della camorra è da escludere. Lei non è una in prima linea, non tratta vicende rischiosa», [m. ci

Persone citate: Bruno Rinaldi, Monica Vulcano

Luoghi citati: Forio, Forio D'ischia, Ischia, Isola Verde, Napoli